Serata all'insegna del rock e dei virtuosismi chitarristici quella di sabato 12 maggio: mi si presenta l'occasione di vedere finalmente dal vivo il grande Paul Gilbert, uno dei migliori eroi della sei corde dell'ultimo ventennio.

Il locale prescelto è un piccolo pub, tal "Black Horse" in quel di Cermenate. Luogo molto intimo, tanto che anche durante il concerto si potevano vedere persone tranquillamente sedute ai tavoli che consumavano piatti e bevande portate dai camerieri in continuo movimento per il locale.

Giunti sul posto con abbondante anticipo (erano le 17.30, l'apertura era prevista per le 20.30!) e osservato che erano presenti ben 5 persone già ad attendere, con gli amici si è deciso di recarsi alla vicina Cantù per trascorrere un po' d tempo e trovare un po' di refrigerio in un qualche centro commerciale, dato il caldo veramente insopportabile che ha permeato il pomeriggio. Tornati sul posto alle 20 in punto, ci apprestiamo davanti all'entrata del parcheggio, che nel frattempo si era popolato di un centinaio di persone circa; con incredibile anticipo sull'orario previsto (ben un quarto d'ora, cosa mai vista...) si aprono finalmente le porte del locale e si può finalmente entrare e prendere posto sotto il minuscolo palco che ospiterà l'esibizione, per cui dovremo però aspettare la bellezza di due ore!

Tra una pizza, una birra e un caffè portati dai camerieri nello stanzino che ospitava la band per la cena di fianco al palco, e dopo aver ripassato praticamente l'intera discografia di AC/DC, Aerosmith, Bon Jovi e Kiss grazie alle canzoni passate dal dj del locale, finalmente, alle ore 22.35 inizia lo spettacolo.. e che spettacolo! Accolto dal boato del limitato, ma sicuramente molto caldo e partecipe pubblico, Paul si presenta con la sua classica Ibanez bianca a doppio manico e attacca subito con la title-track del suo ultimo album totalmente strumentale , "Get Out of My Yard", coadiuvato dal bassista Mike Szuter (che gli spostava il dito sui vari capitasto) nell'esecuzione di questo pezzo "a tre mani".

Neanche il tempo di applaudire, che subito è il turno di "Hurry Up", anch'essa presente nell'ultimo album, e poi in sequenza altre tre canzoni tratte da questo, spaziando da momenti più pesanti e vicini al metal ("The Curse of Castle Dragon"), ad altri più frizzanti che ricordano il rock anni ‘70 ("Rusty Old Boat", con finalmente il primo vero intervento della tastierista Amy Gilbert), ad altri conditi dalla solita ironia e simpatia di Paul ("My Teeth are a Drumset"), ma tutti eseguiti con grande maestria: ho visto molti video di Paul, ma vederlo dal vivo, a poco più di 3 metri, rende ancora più incredibile la sua pulizia nell'esecuzione e la sua precisione nel tocco: davvero perfetto..!

La scelta della scaletta è stata senza dubbio azzeccata (anche se poteva essere un po' più nutrita: 22 pezzi, compresi i bis, tutti della durata di 4-5 minuti hanno reso il concerto sicuramente intenso, ma forse un po' breve, anche a causa dei pochi momenti di "intrattenimento" e dialogo col pubblico di Paul): molto spazio è stato riservato ovviamente all'ultimo cd, ma sono stati eseguiti brani che spaziano in tutta la carriera del chitarrista, sia come solista sai dei suoi gruppi, i Mr.Big e i Racer X. Finalmente, dopo l'abbuffata iniziale di pezzi strumentali, è il turno di una canzone con anche la parte vocale e tocca a "SpaceShip One" scaldare le corde vocali di Paul, Mike e di tutto il pubblico. E' poi il turno di fare un salto negli anni '80 e tornare ai tempi dei Racer X, con "Scarified": magistrale come al solito l'esecuzione di questa strumentale, condita dal perfetto dialogo in tapping di chitarra-basso e dallo stacco melodico a metà canzone.

Un attimo di respiro è dato da un arpeggio familiare: ecco "To Be With You", classica ballatona dei Mr.Big, di cui però Paul esegue solo la linea del ritornello, cantato a squarciagola dai presenti: peccato, sarebbe stato un piacere sentire l'ottima versione elettrica che Gilbert propone praticamente in ogni concerto. La delusione viene subito spenta da "Down to Mexico", altro classico immancabile in ogni concerto e dalla prima vera sorpresa della serata: ancora Racer X, ancora una song solo strumentale, ma ecco "Technical Difficulties": anche qui nulla da eccepire sull'esecuzione, come al solito priva di sbavature. Il pubblico segue con attenzione e non manca di tributare la giusta dose d applausi al guitar-hero, che decide di ripagarci con un'altra sorpresa: è il turno nuovamente dei Mr. Big, e di "Green-Tinted Sixties Mind", che scatena una vera ovazione da parte dei presenti: anche qui strofe e ritornello cantati a squarciagola da tutti, tanto da coprire quasi le stesse voci degli strumentisti.

Il tempo scorre veloce, le canzoni anche e tra un accenno di "Twelve Twelve" dell'ultimo album e altri salti all'epoca Mr. Big ("Nothing But Love", altra sorpresa, così come le doti canore di Mike, davvero ottimo anche nelle vesti di cantante!) e in alcuni episodi meno noti della carriera solista di Paul (l'allegra "Mt. Fuji Xmas") si giunge ad "Addicted to that Rush": inutile spendere parole per questa canzone, impressionante nei suoi assoli-duetti (o meglio duelli :D ) chitarra-basso; ancora un plauso per Mike Szuter, capace di passare con invidiabile abilità dal plettro alle sole dita nel pizzicare le corde del suo basso, ma soprattutto capace di regalare una prestazione con i fiocchi, con improvvisazioni e tapping degni del miglior Billy Sheehan!

E' finito il viaggio nel tempo, si torna ai giorni nostri ed alla carriera attuale di Gilbert: vengono proposte in sequenza "I Like Rock" (con assolo eseguito in unisono da Paul e Mike mentre tengono i loro strumenti sulle spalle! tanta scena, certo, ma non guasta mai :D ), "My Religion" e l'energica "Interaction": si giunge quindi al momento dei saluti...ma, no, c'è ancora tempo per il bis! Paul ritorna in scena con una chitarra dall'improponibile color fucsia(!) con una particolarità: 3 sole corde, tutte accordate in Mi, per esguire "Three E's for Edward", canzone atipica ma non per questo eseguita con meno maestria del solito.
"I'm not Afraid of the Police" rappresenta una nuova occasione per far partecipare il pubblico sulle note di questa goliardica e divertente song, e poi un classico e doveroso tributo ad uno dei suoi maestri ispiratori: Jimi Hendrix, omaggiato con una splendida cover di "Foxy Lady". Siamo arrivati alla fine e Paul e al sua band c salutano con la canzone che chiude anche il suo ultimo cd: "You Kids".

Fine, presentazione della band, applausi e nuova interminabile attesa per gli autografi e le foto di rito: da segnalare la simpatia di Paul, gentilissimo e disponibile nel firmare autografi, concedersi per le foto e per scambiare quattro veloci chiacchiere, durante le quali si è lasciato scappare una promessa: "Are you coming back to Italy?"..."Sure!", confermata poi anche da Szuter, che si aggirava per il locale bevendo birra e dimostrandosi anch'egli disponibilissimo a discutere, dare consigli e narrare anche qualche divertente episodio di vita della band, oltre a concedersi per i soliti autografi e foto, dispensati con estrema cortesia.

In conclusione (so di essermi dilungato anche troppo), ottimo concerto, rovinato però dalla pessima acustica in occasione delle canzoni che prevedevano anche la voce: la chitarra a volte fischiava, il basso rimbombava e finivano per coprire quasi completamente le voci di Paul e Mike... davvero una nota negativa, questa. Positiva, e non poteva essere altrimenti, la prova di tutti gli strumentisti: di Paul e Mike ho già ampiamente detto, ma una sorpresa si è rivelata Amy Gilbert alla tastiera: la giapponesina, nonché moglie di Paul, si è rivelata una vera maestra di tocco e velocità, nonostante un suono non proprio azzeccato (a metà tra un organo e un sintetizzatore... mah); buona anche la prova dietro le pelli di Jeff Bowders (che, ammetto la mia ignoranza, non so chi sia...), pesante il giusto, ma sempre capace di stare dietro agli imprevedibili assoli di Gilbert.

Ne sono uscito stanco ma totalmente soddisfatto, con il mio bel biglietto autografato ma soprattutto con la speranza che Paul mantenga al più presto la promessa fatta pochi minuti prima...!

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