La vita di Paul McCartney è ben esemplificata dal video animato di Geoff Dunbar che accompagna "Winter Bird/When Winter Comes". Un uomo barbuto in pace, sereno con una moglie e figli immerso in una vita agreste. McCartney è stato il pioniere assoluto di questo modo di essere, family man lo apostrofava la stampa maligna nei primi anni '70. Con tutta quella fama, i soldi perché mai doveva provare piacere a piantare recinzioni nel mezzo del nulla per proteggere una catapecchia con due stanze e guidare una Land Rover battezzata da lui stesso "un inferno su ruote". L'essenza di Paul McCartney, il padre spirituale di tutto l'indie e il low-fi che ha molti seguaci e in ultima aggiunta Taylor Swift, è tutta lì. Incidere e lavorare, pensare e cantare. Il primo "McCartney" nel 1970 all'uscita fu bollato come "incompiuto", "grezzo", "lontano dal suono di Abbey Road" ma oggi è venerato da tutti come oracolo di tutti i dischi homemade, sacra fonte d'ispirazione per tutti gli indie del mondo. Quel disco nasceva dal rigetto del beatle Paul, nasceva dall'amore totale verso una fotografa america di un anno più vecchia di lui, all'epoca in pratica uno scandalo, divorziata e con una figlia...un qualcosa di inamissibile in UK. Del resto anche il beatle John pagava il suo amore giapponese con la stessa dose di cattiverie...più vecchia, divorziata, madre, straniera."McCartney II" nel 1980 era esigenza di sperimentare e collaudare un registratore a 16 piste, nacque un insieme di canzoni schizzate, nenie elettroniche e perle acustiche immerse sempre in quella vita domestica in cui Paul faceva sempre ritorno, la campagna da raggiungere facendo il pendolare in treno con la caotica Londra. Quarant'anni dopo tutti siamo demoralizzati, fiaccati, ma Paul trova il modo di trasformare il suo lockdown in un "Rockdown" e isolato riprende un vecchio pezzo del 1992, "When Winter Comes" a cui stanno lavorando alla MPL per produrre un corto animato. Da quel piccolo lavoro, una perla lavorata con George Martin dal buon sapore di vecchio standard, parte l'esigenza di dare a "II" il seguito. "McCartney III" nasce dalla linfa sperimentale di "II" e il tepore imperfetto di "McCartney". Un disco di pezzi sperimentali, "Deep Deep Feeling" e ballad magistrali, "Women and Wives". La foto di copertina è a firma di Mary, figlia primogenita che neonata compariva sul retro del disco del '70 immersa nel giubbotto di Paul. Il collage fotografico interno è un omaggio a quello presente nel primo capitolo mentre la cornice azzurra del retro e la foto sgranata cita "McCartney II". Inutile ricordare il talento di McCartney, ha sempre giocato in terreni troppo lontani per molti. Ciò che sorprende è che non è ancora finita quella sua ricerca della canzone perfetta, quel gusto di trovare e ingegnare quelle canzoni che sorprendono sempre e non sai mai dove ti porteranno.

Grazie Paul, hai contribuito a dare un senso a questo 2020.

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