Nessuno sa veramente chi siamo, forse nemmeno noi stessi... e ammetterlo non è facile senza prima aver vissuto qualche contradizione, qualche difficoltà e qualche esperienza nel corso della vita.
Premeso che non si tratta di una storia vera seppur narrata in forma autobiografica, in questo film (tratto da un romanzo di Russell Earl Banks del 2021 intitolato “I tradimenti”) Paul Joseph Schrader si avvale nuovamente dopo più di quarant'anni dell'interpretazione impeccabile di Richard Tiffany Gere, non prima dall'aver interpellato Robert Anthony De Niro (il quale ha rifiutato perchè il suo compenso era troppo basso) e secondo me è stato meglio così.
La trama narra di Leo, un ex regista/documentarista in fin di vita a causa di un cancro, a cui due dei suoi allievi decidono di fare un'ultima intervista in 25 domande a cui dovrà rispondere direttamente nella propria abitazione a fianco di sua moglie Emma, anche lei sua ex allieva, interpretata da una brava Uma Karuna Thurman (la quale interpreta anche Gloria, una ex amante di Leo, moglie di un suo amico), piano piano verranno fuori delle verità che pochi conoscono, Leo da tutti conosciuto per il suo antmilitarismo, quasi un eroe anti guerra nel Viet Nam, rivelerà come stanno le cose dopo cinquant'anni, rivelerà i suoi tradimenti, rivelerà come abbandonò la sua seconda moglie e suo figlio di cinque anni, rivelerà come grazie ad un fraintendimento divenne quel regista da tutti conosciuto ed ammirato.
Il tutto si dipana, tra gli States ed il Canada dove Leo cercò rifugio per evitare il servizio militare, grazie ad un sapiente lavoro registico dove si torna nel passato e nel presente a varie riprese (accompagnati da una più che degna colonna sonora ) a cui pare ci voglia mostrare come in un sogno una vita di sotterfugi, desideri e libertà di un uomo che tutti credevano di conoscere ma era tutt'altro, come sicuramente a molti di noi succede.
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