Probabilmente nel 1994, anche il più assiduo e fiducioso dei fan avrà attribuito ai membri dei Pentagram una brutta fine. Anni di flirt con droghe pesanti, sostanze lisergiche assortite e frequentazioni poco raccomandabili con l'occulto avrebbero prodotto effetti devastanti nella psiche di chiunque. Ma i Pentagram non sono affatto individui normali nell'accezione comune del termine, e dopo sette anni di oblio vengono rigurgitati fuori dalle viscere dell'inferno che li aveva inghiottiti dopo l'uscita di "Day Of Reckoning" per regalare ai seguaci del culto del riff di Tony Iommi un nuovo parto di funereo e ghignante Doom Metal: "Be Forewarned".

La lunga inattività passata fuori dall'ambiente musicale (solo Joe Hasselvander dà notizie in tal senso con i Raven)  non scalfisce la pervicacia con il quale i nostri sottopongono l'incauto ascoltatore con sfiancanti colate di putrido Rock'n'Roll sulfureo e intorpidito, ed anzi il risultato è fra i più ispirati ed eterogenei della discografia del Pentacolo.

Innanzitutto a colpire è la pulizia e la potenza del suono, in virtù di una produzione moderna che regala alla chitarra un suono addirittura vicino al Thrash panteroso tanto in voga quegli anni. Il sound ci guadagna in aggressività ma purtroppo l'atmosfera è meno marcia rispetto ai lavori della decade passata.

Nell'ora che costituisce il CD,"Life Blood" e "Ask No More" rappresentano l'anima sinistra e ferale della band statunitense,  "Live Free And Burn"  quella più groovy , ma pezzi come "Vampyre Love" così melodica che opportunamente ripulita potrebbe non sfigurare su MTV, o "Frustration" e la title-track (una specie di blues di matrice Led Zeppelin stuprato dai Black Sabbath dopo che hanno ingerito dosi ingenti di Peyote), con i loro inserti acustici, rappresentano frangenti inediti nella carriera del gruppo, così come la velocità rompicollo (per i loro standard) di "Nightmare Gown". Inoltre, al fianco del leader carismatico Bobby Liebling, lascivo e beffardo come al solito ed eccellente nel dare ad ogni traccia un'impronta distinta, e alla malevola macchina sforna-riff che risponde al nome di Victor Griffin, brilla fulgida la stella del batterista Joe Hasselvander, che oltre a marchiare a fuoco le composizioni con mazzate gentili come un orco bloccato nel traffico e dare un tocco di classe con i suoi fill puntuali (non per niente ha alle spalle trascorsi da jazzista), contribuisce sensibilmente al songwriting con almeno due perle: "The World Will Love Again con un messianico Liebling e l'ipnotica "Petrified".


"Be Forewarned" forse non è all'altezza dei due capolavori precedenti, sebbene da più parti venga indicato come il miglior lavoro dei Pentagram, ma rappresenta senza dubbio l'ultimo capitolo di un certo rilievo della discografia degli inossidabili Doom Metallers di Washington, che dopo firmeranno capitoli buoni ma non trascendentali, ma comunque caratterizzati da quell'onestà che nel corso degli anni non è mai venuta meno.

Carico i commenti...  con calma