Tra le mie ultime notti scelgo questa.

Tra canzoni per uomini di quattro anni, che vendono cara la pelle al sole. Rossi, per una serenata non serena o una ballata che che cazzo ci sto a fare qua.

Marinai di quattro giorni, che hanno rotto le acque e gli indugi e devono fare presto, che nel giro di seicento giorni massimo già si deve parlare.

Milleduecento giorni per tornare utili alla causa. O diventare ciucci, in quel paese dove neanche io voglio vivere più.

C’è una cosa che li tiene insieme, però, i ciucci e i marinai: jam’ avànt, jam arrét.

Un andirivieni con un diario di bordo che qualcuno scriverà e qualcuno no. E meno male che tu l’hai scritto.

Peppino Voltarelli, per me il più piccolo cantautore italiano del nuovo millennio. Ed è meglio così. Alla statura fisica da nano col cuore vicino al buco del culo, ne corrisponde una morale ed artistica che già lui potrebbe leccarsi i baffi da solo.

Mediterraneo e andìno. Senza canzone e un po’ croupier. Anche per questa volta i giochi sono fatti.

Torna presto Peppì. Ma non qui.

 

n.d.r. - Ecco, ho castrato una mia recensione.

Elenco e tracce

01   Iamavanti (00:36)

02   Coup De Coeur A Montreal (02:15)

03   Abbandonarsi (04:06)

04   Ultima Notte A Malá Strana (03:03)

05   IamavantAncora (02:44)

06   Canto Mo (03:08)

07   Scarpe Rosse Impolverate (02:55)

08   Quanto Ni Vo (03:42)

09   Sta Città (03:26)

10   Gli Anarchici (03:39)

11   Marinai (04:06)

12   Il Paese Dei Ciucci (04:20)

13   Fiore Ca Balla (02:47)

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Di  Core-a-core

 È uno stato perenne di malinconia beffarda, di riflessione accarezzata da allegria e lacrime.

 Un disco credibile e intelligente, che fa dell’autenticità la sua chiave di lettura.