Una, cento, mille Magdalene.

Ci sono poche cose che mi indignano e schifano come la violenza perpetrata sui bambini, tanto più se messa in atto da gente dall'animo subdolo e ipocrita, nascosto all'ombra di una presunta religiosità e usato come schermo per azioni cristianamente indegne e senza giustificazione alcuna nemmeno dal punto di vista etico o civile che sia.
Questo film, Magdalene, premiato col Leone D'Oro a Venezia nel 2002, del regista scozzese Peter Mullan non parla precisamente di pedofilia su bambini (per quella basta vedere il chiacchieratissimo video su youtube qui) ma della stessa strisciante violenza fisica e psicologica messa in atto in uno dei tanti conventi chiamati "Case delle Maddalene" operativi fino al 1996 in Irlanda. Conventi che accoglievano donne col marchio dell'infamia per avere la colpa di essere rimaste incinte al di fuori del matrimonio, di aver ripudiato il marito violento o di essere state troppo affascinanti e/o stravaganti per i canoni del tempo.

Donne che, al seguito di lavori umilianti e faticosi ai servigi delle alte cariche ecclesiali, venivano sottoposte a umiliazioni corporali e psicologiche allo scopo di cancellare in loro ogni sinonimo di femminilità e indipendenza e portare queste donne a un livello di abbrutimento pressochè totale.
La storia ambientata nel 1964 è tratta da una storia vera documentata e testimoniata dalle VERE protagoniste intervistate nei titoli di coda.

Il film segue uno schema vagamente altmaniano con diversi racconti che si intrecciano tra loro in un'escalation di violenze di tutti i tipi (donne denudate e frustate nel cortile, picchiate a sangue o costrette a rapporti orali con preti accomodanti) con un triste ritratto di queste suore Magdalene quasi caricaturale per la descrizione della loro avidità, tirchieria e cattiveria disseminata per tutto l'arco del film.
Un film teso, pesante e che ci tiene costantemente sotto pressione, che troverà poi, ormai stremati, una forma di "liberazione" e di riscatto morale nell'ultima parte del film.
Una storia a suo modo coraggiosa e senza peli sulla lingua che non passò inosservata ai commenti del mondo cattolico più integralista che PER L'ENNESIMA VOLTA accusò gli organizzatori del Festival di Venezia di "complotti" e "bugie".
Il Cardinal Ersilio Tonini (Ersilio?!) gridò scandalizzato che il Festival era stato disonorato. L'Osservatore Romano tuonò su un film che è una caricatura mal riuscita e di cattivo gusto e pure il Prete-Prezzemolo Gianni Baget Bozzo si infuriò per il premio dato a un sentimento calunnioso e anti-cristiano ormai disseminato nella società civile.

Peccato solo che MAI NESSUNO, ripeto nessuno negli anni ha mai osato fare un gesto ufficiale di MEA CULPA, un piccolo dietro-front, un atto di "scusa" per tutti quelle centinaia di vittime (adulte come in questo caso, o bambine in altri su cui non voglio soffermarmi qui) che in centinaia di anni hanno subìto violenza da parte di quelle persone che proprio sulla cristianità, sull?amore divino e sulla santità hanno mascherato e tenuto al riparo da occhi indiscreti i loro bassi istinti e le loro perversioni.
MAI un cazzo di "atto di perdono" ufficiale in tutti questi anni.
Si è scritto libri ed encicliche Sulla Famiglia (con tanto di strombazzamenti mediatici tipo Family Day), sulla Provvidenza, Sul Sacro, Sulla Società , Sul significato della Corona di Spine e su mille argomenti ma MAI ripeto MAI un libretto scritto (magari) dalle mani del Santo Padre in persona dal titolo PPP: Preto, Pedofilia e Perdono o simile.

Tutto tace.
Tutto sotto silenzio.
Centinaia di anni vissuti perennemente insabbiando tutto.

P.S.
Intanto mentre scrivo queste righe, anche oggi su La Repubblica di giovedì 24 maggio a pagina 29, il Cardinale Herranz parla seriamente di un Silenzio della Chiesa come Atto Dovuto in rispetto delle vittime mentre appena più in là, in un trafiletto di 15 righe appare la notizia di un missionario sardo condannato a 16 anni perché in Nicaragua ha violentato decine di bambini della sua missione in Betania

Siamo a quota 1 trafiletto al giorno ormai.
Quindici righe eh?
E poi qualcuno si sofferma a dire il Festival è stato disonorato? ma stai zitto, Ersilio... continuate almeno a stare zitti, porcaputtana, che vi riesce così bene...

Carico i commenti... con calma