Ci sono giorni in cui non si vorrebbe più uscire dal letto ma tornare sotto le coperte e riprendere il sogno interrotto, magari cambiando il finale così da non deludere le nostre aspettative più o meno conscie.

Per me ascoltare un disco come "The Troubled Sleep Of Piano Magic " significa esattamente questo nel linguaggio di cui è fatto il mio vocabolario emozionale. Come sempre poi andare a dare le coordinate musicali risulta a mio giudizio una forzatura che rischia di banalizzare il soggetto ingabbiandolo all'interno di un rigida griglia che inevitabilmente finisce per condizionare le nostre attese e il nostro giudizio.

A pelle posso dire che mi ricordano per sensibilità e leggerezza le migliori produzioni del catalogo 4AD, le sonorità new-wave di certi mai dimenticati Cure, reminescenze di quella seminale band a nome My Bloody Valentine. Particolare l'uso di semplici linee di synth che donano alle composizioni quella pastosità e quella dimensione onirica, ingredienti fondamentali per la musica dei Piano Magic.

La band londinese ruota intorno alla figura di Glen Johnson vero e proprio ispiratore del progetto musicale. Dal 1996, anno di uscita dei primi lavori, si sono susseguite diverse line-up e il gruppo ha conosciuto momenti artisticamente diversi uniti tra loro da un comune romanticismo che traspare nitidamente. Ascoltando la musica dei Piano Magic si rimane affascinati dalle atmosfere eteree e malinconiche, dallo spleen che pervade le loro song.

Mi viene in mente il titolo di un romanzo di Kawabata Yasunari "Bellezza e tristezza". Forse nel titolo di questo romanzo ci sono le chiavi per entrare nel mondo del piano e coglierne la magia.

 

Elenco tracce samples e video

01   Saint Marie (05:40)

02   The Unwritten Law (03:21)

03   Speed the Road, Rush the Lights (07:44)

04   Help Me Warm This Frozen Heart (04:32)

05   I Am the Teacher's Son (06:30)

06   The End of the Dark, Tired Year (05:01)

07   The Tollbooth Martyrs (05:18)

08   When I'm Done, This Night Will Fear Me (05:06)

09   Luxembourg Gardens (07:28)

10   Comets (03:46)

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Di  Giubbo

 La tristezza non ti spacca il cervello con un'onda in piena, ma ti si insinua dentro come un parassita, una sanguisuga che ti succhia piano, piano, la linfa vitale.

 La tristezza è guardare la strada con le macchine che passano, seduto su un muretto, senza dire 'non posso fare questo, devo muovermi, agire, combattere'.