Una grande marmitta posta su un gigantesco falò e dentro qualcosa che ribolle e che pare conserva. Ma non è conserva, l'odore non è quello, è un fetido magma preparato mescolando assieme litri di sangue rancido, catrame e margherite fumanti di vacche al pascolo, dannate per l'occorrenza seguendo scrupolosamente la ricetta della rinomata magia nera torinese.

Un lungo trangugiar di tanto bendidio è quel che attende chi si accinge ad ascoltare questo primo sofferto parto dei Piciudguma.

Essenze: sentore di Vlad metal e di Gozerian e Carpathian stoner, segue un alternarsi di Rasputinian e Kirghizistan doom, con un retrogusto persistente di Albano e Romina Power.

La consistenza della materia sonora, densa e a grossi grumi, lenta nello scorrere, è merito di un basso industrioso e marcio e di una chitarra con un suono grasso, catarroso. Alla fine non la si può che definire musica strumentale, la voce c'è ma emette solo rantoli e gorgoglii.

Quattro pezzi in tutto, quatto masturbazioni sonore dei tre membri del gruppo che paiono non finire mai. Il pezzo più orecchiabile è "Lucy Kinder's Ass Hole" , un lungo viaggio in un tetro antro infernale di più di 20 minuti, seguono "Gulietto Ghisa's Last Prophecy" , la più lugubre, "Never Ending Porta a Porta" e "Youporn will become a pay website", altre due profezie apocalittiche.

Buon ascolto stelline.

Carico i commenti... con calma