Mi sono avvicinato a questo film, dopo averne sentito parlare in alcuni video dedicati a Richard Benson, che ne "L'Inceneritore" recita una piccola parte e soprattutto cura la colonna sonora. Tante vicissitudini sono legate al film di tale Pier Francesco Boscaro dagli Ambrosi, che sembra abbia avuto finziamenti di alcuni miliardi di lire, tra cui anche soldi pubblici, per poi non essere nemmeno distribuito nei cinema. Inspiegabilmente, anche perchè era stato presentato alla festa del cinema di Venezia, tra l'altro con alcune recensioni positive. Dopo quasi quarant'anni e dopo vari tentativi di farlo uscire (comprese alcune proteste del regista, incluso un arrampicamento sul Colosseo) il film è disponibile in rete, anche se in qualità piuttosto scadente (sarebbe bello vederlo un giorno in condizioni migliori).

Il film è un grottesco calderone di generi, tra il trash e lo sperimentale, con velleità autoriali. Ambientato a Padova, ci sono degli omicidi che fanno da sfondo alle vite di alcuni strani personaggi, con situazioni surreali e spesso slegate tra loro. "L'Inceneritore" ha diversi problemi, svariate ingenuità, una narrazione per nulla coesa, cose che succedono senza un apparente senso, ma l'ho visto con una certa curiosità e non tutto è da buttare. Alcune scene sono d'impatto, come il finale apocalittico, che a dir la verità arriva un po' a caso, senza che ci fossero passaggi che lo rendano totalmente giustificabile, ma abbandonandosi all'anarchia generale, è puro delirio ipnotico, musicato incredibilmente bene da Richard Benson. Con le dovute proporzioni, il film si potrebbe denominare come un Fellini trash, con slanci alla Dario Argento e situazioni alla commedia italiana sporcacciona degli anni '70. Non a caso, il regista Boscaro dice di aver collaborato col maestro Fellini e pur non vedendo il genio dell'autore di "Amarcord", ne "L'Inceneritore" si intravede il gusto per il surreale e la voglia di fare qualcosa di diverso.

Nel cast di attori, quasi tutti sconosciuti, si distinguono il grande Flavio Bucci, da poco scomparso, e la brava Ida Di Benedetto.

Sarebbe stato comunque curioso vederlo uscire nei cinema ed eventualmente in cassetta. Avrebbe fatto flop? Probabile. Ma nonostante i problemi produttivi il film era stato bene o male ultimato. Chissà, magari sarebbe stato un piccolo (s)cult e avrebbe avuto sicuramente il suo pubblico di nicchia.

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