Si decide di scrivere una recensione perchè si ritiene di avere qualcosa di buono da dire. Nel mio caso, penso soprattutto di dover difendere un disco molto bello dagli attacchi ingiusti che ha quasi sempre ricevuto (anche su "Debaser") fin dalla sua uscita.

Il pubblico all'epoca li aspettava al varco con l'artiglieria e le micce già accese. Tutti si aspettavano qualcosa di "enorme", altrimenti sarebbe stato il fiasco. "Grandioso", "enorme", "mastodontico", sono le definizioni che hanno prima esaltato e poi condannato i Pink Floyd, soprattutto David Gilmour. Il nome Pink Floyd, ma anche un po' il suo stile sia nel sound che nei concerti, suscita senz'altro le definizioni "mastodontico" o forse anche "monumentale". Queste definizioni trovano la loro giustificazione nella loro architettura musicale, fatta di poche linee dalla forte caratterizzazione (un po' come il design della copertina di "The Dark Side..."). Un'altra giustificazione è stata l'uso degli strumenti, sonorità spaziali, suoni artificiali, qualcosa che ascoltandolo ci fa sentire più piccoli. Non bisogna dimenticare però, che il "mastodontico" è soltanto una delle dimensioni dei Pink Floyd", anzi, questa è riferibile quasi soltanto alla loro produzione dal '73 al '79 (e non sempre). Per il resto la band, ha da sempre prodotto molteplicità di stili e sonorità: basti pensare alle sonorita evanescenti di "Pillow Of Wind" in "meddle", o all'avanguardismo sfrenato con carattere di follia in "A Sacerful Of Secret", per non parlare degli echi beatlesiani di "Stay" in "Obscured By Clouds" e potrei continuare parecchio. A ben vedere i tratti che uniniscono l'estetica dei Pink Floyd" nel corso degli anni sono davvero pochi: il più importante di questi è sicuramente la chitarra e la voce di David Gilmour. In altre parole, si può quasi dire: il "sound Pink Floyd" è David Gilmour.

Questa lunga dissertazione l'ho fatta per rispondere a chi si strappa i capelli per la dipartita di Waters dal gruppo. Non affermerò assolutamente che egli non sia stato un leader della band, ma dico che il suo influsso determinante era più sui testi. Mi si obietterà che Waters ha anche scritto tantissime splendide canzoni, ed è vero. Ma ciò che rende veramente distinti i Pink Floyd non sono i pezzi in sè, è come vengono costruiti, suonati, arrangiati: provate a mettervi al pianoforte o alla chitarra e a suonare "shin On You Crazy Diamond", credete di ottenere lo stesso effetto ? Sarete distanti mille miglia dal pezzo, e il motivo è che, in generale nella musica leggera (ma non solo), ciò che differenzia veramente non è tanto la scrittura del brano, ma soprattutto il suo confezionamento, lo stile dell'arrangiamento. Per fare un parallelo: l'originalità di uno stilista di moda sarà molto raramente nell'inventare di sana pianta, quanto nel ridisegnare cose molto simili dandogli dei valori aggiunti diversi come le stoffe, le finture etc. Una giacca è sempre una giacca. Nel caso dei Pink, questa affermazione raggiunge il massimo, sono i suoni e il tocco che fanno la differenza. Mi si obietterà ancora che brani come "Wish You Were Here", sono il paradiso degli schitarratori da spiaggia proprio perchè è il pezzo che conta, e in questo caso è vero. Bisogna però notare che pezzi come questi ne escono uno ogni dieci anni (se va bene) anche ai Pink Floyd. Questo valore aggiunto sui brani è reale e non fittizio, tutti i nostri gusti sono fondati su queste micro differenze: provate a prendere "Imagine" di John Lennon e cantarla in Italiano, diventerà Venditti; se poi vi accompagnate con una fisarmonica, diventerà Casadei!!

Finalmente arrivo al nostro disco, per il quale non spenderò più di tante parole; in fondo questa recensione era una scusa per una difesa a Gilmour dagli attacchi stupidi che gli sono mossi spesso pregiudizialmente. Il disco è bello, costruito bene, pieno di bellissime canzoni, suonate ed arrangiate splendidamente. Fatta eccezione per "A New Machine" parte uno e due il disco è tutto di alto livello con diverse punte di magnificenza. Chi vuol vedere in questo album qualcosa di inferiore a tanti brani contenuti in "The Wall" o in "The Final Cut", lo fa certamente con poca onestà intellettuale o peggio, con una cieca pregiudiziale. Quando poi sento dire che Gilmour ripete se stesso o "fa sempre le stesse cose" allora sorrido: lo hanno fatto tanti artisti nella storia, direi la maggioranza. Caravaggio ad esempio ha dipinto tutta la vita con lo stesso stile, e allora ? La verità è un altra: sono in pochi quelli che ascoltano un disco, o fruiscono una qualunque opera d'arte e riescono a godere per quello che veramente ricevono. Tutta la storia delle arti di questo secolo dovrebbe insegnarci questo, a non fare intellettualismi, perchè la comunicazione artistica esiste a più livelli, e quello che conta è arrivare al pubblico, altrimenti si assiste ad un'arte "colta" che non parla a nessuno e che difficilmente, credo, sarà considerata la vera arte postmoderna.

Quando si ascolta un disco bisogna ascoltare, sentire quello che c'è, e non quello che non c'è. Ricordo che all'epoca dell'uscita di "A Momentary Lapse Of Reason" Gilmour disse una cosa che suonava più o meno così: "facciamo canzoni e basta!". Questa affermazione apparentemente banale è in realtà la più esauriente delle risposte che si può dare alla maggior parte delle chiacchiere su quel disco tenuto conto che, viva la libertà, non si è obbligati ad ascoltarlo.

Elenco tracce testi samples e video

01   Signs of Life (04:24)

02   Learning to Fly (04:53)

Into the distance, a ribbon of black
Stretched to the point of no turning back
A flight of fancy on a windswept field
Standing alone my senses reeled
A fatal attraction holding me fast
How can I escape this irresistible grasp?

Can't keep my eyes from the circling skies
Tongue-tied and twisted, just an earth-bound misfit, I

Ice is forming on the tips of my wings
Unheeded warnings, I thought I thought of everything
No navigator to find my way home
Unladened, empty and turned to stone
A soul in tension that's learning to fly
Condition grounded but determined to try

Can't keep my eyes from the circling skies
Tongue-tied and twisted just an earth-bound misfit, I

Above the planet on a wing and a prayer,
My grubby halo, a vapour trail in the empty air,
Across the clouds I see my shadow fly
Out of the corner of my watering eye
A dream unthreatened by the morning light
Could blow this soul right through the roof of the night
There's no sensation to compare with this
Suspended animation, a state of bliss

Can't keep my eyes from the circling skies
Tongue-tied and twisted just an earth-bound misfit, I

03   The Dogs of War (06:05)

04   One Slip (05:10)

05   On the Turning Away (05:42)

06   Yet Another Movie / Round and Around (07:28)

07   A New Machine, Part 1 (01:46)

08   Terminal Frost (06:17)

[Instrumental]

09   A New Machine, Part 2 (00:38)

10   Sorrow (08:46)

The sweet smell of a great sorrow lies over the land
Plumes of smoke rise and merge into the leaden sky:
A man lies and dreams of green fields and rivers,
But awakes to a morning with no reason for waking

He's haunted by the memory of a lost paradise
In his youth or a dream, he can't be precise
He's chained forever to a world that's departed
It's not enough, it's not enough

His blood has frozen & curdled with fright
His knees have trembled & given way in the night
His hand has weakened at the moment of truth
His step has faltered

One world, one soul
Time pass, the river rolls
And he talks to the river of lost love and dedication
And silent replies that swirl invitation
Flow dark and troubled to an oily sea
A grim intimation of what is to be

There's an unceasing wind that blows through this night
And there's dust in my eyes, that blinds my sight
And silence that speaks so much louder that words,
Of promises broken

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Altre recensioni

Di  valeriozappa

 Te l'avevo detto che i Pink Floyd erano finiti.

 Mai titolo è stato più azzeccato. Per una canzone e come finale per un disco, che è stato un vero 'Dolore' per me ascoltare.


Di  primiballi

 Il disco è, a mio avviso, bellissimo e diverso, suonato stupendamente e scritto decisamente bene.

 Mettetevi a sentire questo disco belli comodi sul vostro divano, come se non lo conosciate e fosse la prima volta. Se lo merita.


Di  Joe Cavalli

 "Due quarantenni che volevano divertirsi. Fatto con energia e leggerezza."

 "Un meraviglioso 1 settembre 1987, giorno d'uscita del CD e i miei 20 anni."


Di  Breus

 "L'album scorre senza particolari vertici creativi, senza lasciare alcun pezzo davvero memorabile."

 "Pezzi come 'Dogs of war' sono davvero imbarazzanti, oltre che inascoltabili."


Di  claudio carpentieri

 "Un disco che ha tutte le carte in regola per provar con rispetto ad onorare il passato rispettando il presente."

 "La chitarra di Gilmour è pienamente riconoscibile... non siamo di fronte ad un disco che possa ambire al titolo di classico floydiano."