"Animals" è un concept album pubblicato nel 1977 nel quale si comincia a notare l'egemonia di Roger Waters a livello di composizione. Quest'album abbastanza sottovalutato è sicuramente da inserire tra i migliori, ed è stato valutato come miglior album a livello chitarristico dei Pink Floyd da critici e fan. I testi contenuti nell'album a differenza di altri album non sono mai stati così critici e pieni di odio verso la società inglese e si ispirano al famoso romanzo di George Orwell ''la fattoria degli animali''.
Il nucleo fondamentale del disco è un crudele ritratto della società divisa dal bassista in cani (arrampicatori sociali), maiali (ricchi e benpensanti) e pecore (il popolo succube del potere). Il disco si apre con la prima parte di "Pigs on the wing" che, come la seconda parte, non presenta quadri narrativi ma è costruita in versi ed è cantata in prima persona. La prima parte è una brevissima canzone d'amore, con qui il bassista indica nel sentimento di affetto e interesse reciproco la chiave per non arrendersi davanti al male del mondo circostane; una canzone in sola voce e chitarra acustica e molto breve. Il secondo brano dell'album è "Dogs", brano sorretto interamente da un accompagnamento ritmico di chitarra acustica sul quale vengono sovrapposte a mano a mano le altre parti. La ritmica viene variata solo nel lungo break strumentale, un momento di sospensione in cui si alternano chitarra elettrica e l'abbaiare di cani. L'ultima grossa variazione nell'impianto generale della canzone si ha quando viene mostrata l'ultima strofa, e dopo questa un assolo di Gilmour. Questo è il brano piu' lungo dell'album. Con la traccia successiva "Pigs(Tree different ones)", Waters mette in guardia l'altra faccia del potere, quelli che sembrano combattere ma che invece si spartiscono la torta insieme ai cani. Il brano inizia con un grugnito di maiali seguito da un'introduzione di synth e chitarra, seguita da uno dei rarissimi assoli di basso di Waters. Il tempo è lento e funkeggiante e sostanzialmente invariato per tutta la durata del brano. Il ritornello, una delle migliori parti di "Pigs", è impreziosito da un riff di chitarra elettrica e da un solido accompagnamento di batteria.
Il quarto brano, "Sheep", è introdotto da un'atmosfera aguestre dominata da cinguettii e belati. Dopo una lunga produzione di tastiere e, in coincidenza con un cambio totale di atmosfera, la musica prende vita e inizia la prima strofa. Sonorita' piu' pesanti e rock fanno d'accompagnamento alle prime due strofe. Segue una lunga sezione strumentale, affidata a tastiere e chitarra elettrica, in mezzo alla quale si sentono, modificate fino a sembrare belati, le voci delle pecore che recitano una versione stravolta del Salmo 24 ('il Signore è il mio pastore....''); nei concerti live la lettura era affidata al batterista Nick Mason. Il brano termina con la ripresa della strofa in un'atomsfera musicale sempre più carica di strumenti ed effetti elettronici, per poi chidersi con un finale che in dissolvenza diventa una serie di belati. Le pecore citate nel brano sono il ritratto del popolo, sfruttati da cani e maiali, e a loro Waters rimprovera la loro pavidità nel piegarsi al potere alle sue minacce.
Il brano conclusivo è la seconda parte di "Pigs on the wing", la quale, ad eccezione del testo è identica alla prima e in questa Waters dichiara la consapevolezza di uno dell'amore che ha prova l'altra.
Elenco tracce testi e video
04 Sheep (10:20)
Harmlessly passing your time in the grassland away
Only dimly aware of a certain unease in the air
You better watch out
There may be dogs about
I've looked over Jordan and I have seen
Things are not what they seem
What do you get for pretending the danger's not real
Meek and obedient you follow the leader
Down well-trodden corridors into the valley of steel
What a surprise!
A look of terminal shock in your eyes
Now things are really what they seem
No, this is not a bad dream
The Lord is my shepherd, I shall not want
He makes me down to lie
Through pastures green he leadeth me the silent waters by
With bright knives he releaseth my soul
He maketh me to hang on hooks in high places
He converteth me to lamb cutlets
For lo, he hath great power, and great hunger
When cometh the day we lowly ones
Through quiet reflection and great dedication
Master the art of karate
Lo, we shall rise up
And then we'll make the bugger's eyes water
Bleating and babbling we fell on his neck with a scream
Wave upon wave of demented avengers
March cheerfully out of obscurity into the dream
Have you heard the news?
The dogs are dead!
You better stay home
And do as you're told
Get out of the road if you want to grow old
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Altre recensioni
Di Django
Una miniera di emozioni, inesauribile.
L’estro visionario di Waters riversa nelle musiche e nei testi la depravazione e il degrado del sistema.
Di AngeloLecce87
Un arrabbiato quanto deciso Waters sforna dei testi che sembrano delle grida di protesta contro chi fa finta di non sentire.
Qui ci sono i veri Pink Floyd, quelli che danno libero sfogo alle loro genialità anche se in certi momenti le idee musicali non sono particolarmente orecchiabili.
Di FLOYDMAN
Questo non rifugge più dal nucleo centrale prendendo altre vie, ma scaglia una freccia nel cuore dell'ascoltatore, che ne rimane inquietato.
Non credo vi sia un album che più di questo sappia dipingere così bene i caratteri del genere umano; i potenti, i leccapiedi, la massa ignorante e orba.
Di Vinsex
Devi essere in grado di prendere le prede facili a occhi chiusi e muoverti silenziosamente, sotto vento e fuori dalla vista.
Sordo, muto e cieco, continui solo a far finta che tutti sono sacrificabili e nessuno ha un vero amico.
Di DaveJonGilmour
"Ascoltate 'Dogs' e fatemelo sapere... Caro Roger, sei il Golia vinto da un David senza tempo..."
"Il sistema Pink Floyd conferma quella stabilità assoluta che verrà meno solo con ‘The final cut’ e in parte in ‘The Wall’."