A volte ti capita di scovare in un mercatino reale o virtuale un album misconosciuto ai più ma di cui tu hai sentito parlare o di cui ti è rimasta impressa la copertina (a volte oscena come questa); è allora che ti senti eccitato (come nel mio caso) all'idea di avere tra le mani una perla nascosta del rock melodico svedese che pochi altri fortunati posseggono. A volte però la polluzione musicale dura meno di quella di Roger Rabbit ed allora capisci perchè il tuo acquisto è stato di soli 2€.

E dire che l'inizio sarebbe quasi emozionante con quattro brani energici e freschi dove la giusta dose di chitarre acustiche ed elettriche si miscelano a dovere creando saliscendi che ricordano da vicino alcune cose fatte dai Terrorvision di "How To Make Friends & Influence People". Niente di trascendentale nel panorama musicale scandinavo intendiamoci, con gruppi come Hellacopters o Hardcore Superstar molto al di sopra di loro sia come carica rock che come idee melodiche, ma la title-track, ballad stentorea in odore di Saigon Kick, assieme alla versione testosteronica del quasi hit "5705" dei City Boy contribuiscono a tenere su l'asticella durante la prima parte. Come spesso accade però la tragedia può essere dietro l'angolo, e qui si tratta di un disastro aereo, con una serie di brani che si schiantano al suolo a causa della loro pochezza nel poter prendere il volo. Colpiti in seguito anche da un lutto nella line-up, il gruppo si è sfaldato dopo questo secondo album per dare vita ad altri progetti più metal, con il cantante che ha avuto anche un breve successo come imitatore di Axl Rose nella tv svedese...

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