Come suonerebbe un gruppo d’invasati 30enni cresciuti tra il mito della musica psichedelica e il culto della droga? Come i Puffy Areolas.

Insieme a band come Druid Perfume (su binari meno caotici) cercano di riportare, se non in voga, a qualche apparato uditorio, suoni e sensazioni di tempi che furono. Provate voi a rimanere sani crescendo fra personaggi del calibro di Morrison, Iggy Pop, Jimmy Page o Zappa. C’è da dire che questi cinque pazzi scatenati di Toledo se la cavano piuttosto bene nel proporre un cocktail esplosivo di rock psichedelico, violenza hard-core e immancabili feedback, riverberi, echi e chi più ne ha più ne metta. Un casino immane fatto di velocità e spasmi compulsivi, una perfetta trasposizione di una crisi epilettica in musica.

Il sound è quello dell’anarchica violenza dei Butthole Surfers che si fonde col marasma astratto degli Old Time Relijun per dare vita ad un’aberrante mostruosità. Qua e là spuntano ricami blueseggianti a là Gun Club mentre appaiono più evidenti schizzi d’arte psych degni di Captain Beefheart e Thurston Moore come nella fumosa “Puking in Piss”. Sarebbe troppo facile tuttavia che il carico di violenza si limitasse a qualche viaggio da pasticca, c’è infatti il pugno allo stomaco hard-core noise di “Heart Attack”, degno dei più incazzati Dead Kennedys, “Fuck Your Pretzel”, dove sembra di sentir urlare Johnny Rotten ed infine la genialità latente dei Gang of Four dietro a brani come “Deathcraze”.
Se siete d’incubi facili o fate ancora la pipì a letto non osate neppure avvicinarvi a questo disco.

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