Perché sono finito al parco della Pellerina per questo Traffic Festival? Boh, non lo so neanche ora. Comunque credo per curiosità e per passare un giorno intero con i miei amici e amiche a cazzeggiare e sparare minchiate in compagnia... Si questa è forse la ragione principale. Quella dell'11 luglio è stata la giornata "punk" del festival e noi siamo arrivati là prestissimo (a causa del punkettone che credeva ci fosse l'affollameno... see come no!!), dopo sbaciucchiamenti, pisoli, letture terapeutiche (per quanto possa essere terapeutico Aldous Huxley) e altri cazzeggi vari abbiamo notato che col passare del tempo il flusso di gente aumentava.

Non posso certo dire che la maggior parte di pubblico mi piacesse: punkettoni esaltatissimi con creste allegoriche molto chic che personalmente trovo ridicole e tanto fighette, bah, ho deciso di ignorarli. Il primo concerto, quello dei Plastination, comincia intorno alle 20:00, il gruppo in questione suona un hardcore punk davvero violento, ma soprattutto sincero... buonissima impressione. Approfondirò il discorso... Poi accade qualcosa, un forte acquazzone riduce l'area pubblico a qualcosa di simile ad una piscina e i tecnici smontano tutto. Terrore. Rabbia. Proteste (in cui gran parte della massa dà prova che si può essere più cretini di uno struzzo). Fino a quando giunge la notizia che tutto si farà regolarmente. Così i Punkreas salgono sul palco e ci fanno muovere nonostante la pesantissima dose di cazzoneria presente nella loro immagine e la loro musica... insomma, eterni adolescenti che però sanno far divertire. Buona la scelta di eseguire solo brani classici come "Voglio Armarmi", "Fratello Poliziotto", "Aca Toro" e "Canapa".

Un po' di pausa ed è il turno dei Wire e qui credo di aver assistito al miglior concerto della giornata. Non conosco neanche un loro pezzo, ma mi hanno coinvolto lo stesso. Buoni suoni, buoni musicisti e grande cantante... è stato praticamente tutto perfetto e dopo l'ultima canzone se ne sono andati tra gli applausi. Meritatamente direi. Giunge il momento che aspettavano tutti quei mascherati (e in minima parte anch'io). Si fanno attendere i Pistols... ma a me frega poco, non ho certo grandi aspettative da loro. Pura e umile curiosità. Niente di più.

Inizia il moshing prima del concerto e devo mandare a cagare alcuni coglioni troppo fatti per capire. Piovono bottigliette sul palco e quando arrivano Johnny Rotten & co. è subito polemica, il buon vecchio Johnny è conciato in modo buffissimo e si lamenta per una bottiglietta di birra lanciata e precipitata a pochi centimetri da lui. Steve Johns, ingrassato parecchio attacca il riff di "Pretty Vacant" e un pogo abbastanza potente mi scuote. Devo dire che pensavo fossero ridotti peggio i quattro inglesi, invece sembra che finalmente abbiano imparato a suonare (merito anche dell'acustica che mi è parsa ottima) e le canzoni scorrono piacevolmente. "No Feelings", "Liars", "E.M.I.", Holidays in the Sun" e "Problems" creano in me dei bei ricordi, che risalgono più o meno alla terza media, quando scoprii il gruppo e mi gasavano. Poi anche se sono cambiate un po' di cosette quei pezzi mi sono rimasti.

La cosa che non ho apprezzato per niente sono stati gli atteggiamenti forzatissimi di Rotten... così, per infiammare la folla e che sicuramente non denotano molta sincerità. "God Save the Queen" chiude la prima parte. I Pistols tornano con i bis e suonano "Anarchy in the U.K.", che scatena tutti (me compreso). "Radio One" chiude il concerto e si torna tutti a casa... Cosa rimane di questo concerto? Poco, non so che cosa possa essere rimasto oltre Wire e Plastination, i quali erano i due gruppi da me mai sentiti o quasi...

P.S. chiedo scusa se questa rece la spedisco solo adesso, ma la scrissi proprio il giorno in cui uscì quella di Malley (molto ben fatta) e a suo tempo decisi di non editarla... ora ci ho ripensato e mi sembra giusto farvela leggere anche per avere un resoconto magari più generale sulla giornata...

Ciao a tutti...

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