Tempo fa ho dovuto sottopormi con estrema riluttanza a una visita della prostata.

Ovviamente non a seguito di scarsa tenuta uretrale o perché il mio membro ogni mattino sia meno coriaceo di un granitico menhir.

Semplicemente trattasi di simpatica routine diagnostica che i sopraggiunti limiti di età impongono, uno di quei piacevoli effetti collaterali della vecchiaia.

Come un bel paio di occhiali nuovi per vedere meglio le definizioni delle parole crociate senza incunearsi sino a diventare un tutt’uno con la Settimana Enigmistica, o desiderare la vasca da bagno con porticina pubblicizzata da Giorgiomastrota, insultare i giovani che ti sfrecciano accanto sul marciapiede solo per il gusto di farlo, fissare i lavori del cantiere della metro linea blu scuotendo la testa (“non ce la faranno mai”).

Cose così.

Ma non divaghiamo, e a te giovane utente brufoloso e nerd che ti stai crogiolando nelle tue risatine di compatimento dico che non hai un bel cazzo da ridere.

Quando sarà il tuo turno sappi che, dall’alto di una nuvoletta avvolta in un manto di luce e oramai libero da ogni turbamento terreno ti osserverò facendomi crasse risate.

Ebbene, non posso rivelare il nome dell’urologo gentilmente consigliatomi da un collega al quale non rivolgo più la parola, sappiate solamente che il suo cognome di due sillabe e quattro lettere è di lunghezza inversamente proporzionale all’ingombro della sua estremità prensile.

Una propaggine la cui superficie palmare è paragonabile a quella dell’Arizona e dal dito medio che potrebbe essere sguainato come farebbe un baldo moschettiere con la sua lama.

Lascio ai più fervidi d’immaginazione lo sgomento innanzi alla consapevolezza di un’intrusione di tale proporzione.

Di quei terribili attimi ricordo le maledizioni biascicate all’indirizzo di Madre Natura, che si è sollazzata nel disegnare l’anatomia maschile posizionando la preziosa ghiandola proprio in fondo al buco di culo, e poco altro.

Il resto l’ho rimosso, tranne la cicatrice psichica indelebile: un misto di senso di violazione, disgusto, grave disappunto che sfocia nella rabbia.

Vi chiederete che cazzo abbia a che fare tutto questo in una recensione dei QOTSA.

Ecco, a poco più di un mese dall’uscita di quest’opera che sarà entrata nel mio lettore non più di due volte, si fanno largo le medesime consapevolezze.

Quelle che si ricavano a seguito di un'enorme inculata: spiacevole senso di violazione, disgusto, grave disappunto che sfocia nella rabbia.

Potrei dirvi che Villains è un disco pop, anche ben fatto, relegando l’analisi alla mia voglia di sfogarmi con un liberatorio turpiloquio.

E lo so che su queste pagine ho anche parlato di inalterata classe compositiva, beh … erano puttanate, i patetici tentativi di auto convincimento di un vecchio rincoglionito che non vuole rassegnarsi all’idea che uno dei gruppi preferiti ha prodotto l’ennesima porcheria ben confezionata.

Abbiate comprensione, non è semplice realizzare che la ragazza che ami è in realtà una zoccola.

Ma qua sul deb non amiamo le semplificazioni, quindi mi sforzerò in una disamina di quanto ivi contenuto musicalmente parlando: un patchwork pop rock prodotto da un Ronson di cui sappiamo già tutto.

In un mare di canzonette che ammiccano in maniera studiata ad atmosfere wave, rockabilly, blues rock e quant’altro possa aiutare a captare una platea più vasta possibile spiccano per bruttezza il boogie senza mordente di “The Way You Used to Do” e l’estenuante “Un-Reborn Again”, pezzo già orrendo e tirato pure per le lunghe.

E non bastano i ricami efficacemente contorti e articolati di “The Evil Has Landed” o le atmosfere rarefatte e ammalianti in “Villains Of Circumstances”, dove ancora si percepisce quella classe compositiva di cui sopra, per raggiungere la sufficienza.

Va bene Josh, scordiamoci per sempre le distorsioni psichedeliche e la polverosità allucinata di un tempo.

Se la tua ambizione è quella di sfilare all’MTV Awards sgrillettandoti sul palco con Lady Gaga fai pure, ti si è ammosciato l’uccello e ci sta … il tempo passa per tutti.

Però si dà il caso che c’è modo e modo di invecchiare e la mia asta è ancora ben eretta e turgida.

Quindi fottiti e vacci tu dal Dr. Maga per una visita urologica, potresti trarne giovamento.

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