E chi lo avrebbe mai detto!

Eppure anch'io sono giunto al fatidico traguardo: la mia CENTESIMA recensione in questa gabbia di matti. Perchè Debaser è un luogo di matti; ma anche e soprattutto di tante persone che se la intendono di Musica. Lunga vita a Debaser, ordunque.

Un traguardo che sembrava un miraggio; ed invece eccomi qui. Ho avuto la folgorazione pochi minuti fa pensando ad uno dei concerti più memorabili, vivi, sentiti e partecipati (quante mazzate prese e date) a cui ho preso parte.

E sono passati venticinque anni, per la miseria. Ma basta con gli inutili orpelli, riaccendo la mia "prodigiosa" macchina del tempo; mi allaccio la cintura di sicurezza e parto a tutta...IT'S ALIVE...

"Lavoravo in una cartiera in provincia di Bologna; un lavoraccio nel vero senso della parola. Ma ero giovine e forte e la fatica era il pane quotidiano. Vengo a sapere, attraverso la lettura di uno dei primi numeri della rivista "Rumore", che i quattro teppisti della Grande Mela suoneranno in quel di Correggio il 17 Marzo. Non ci penso due volte: prendo un paio di ore di permesso ed insieme ad un amico, tale Marco che nemmeno conosceva i Ramones, partiamo in treno raggiungendo la stazione di Reggio Emilia nelle prime ore della serata.

Non ci sono altri mezzi per proseguire: di treni ed autobus nemmeno l'ombra. Ci facciamo indicare la strada per Correggio e ci incamminiamo a piedi, facendo autostop. Un'anima pia si ferma e ci accompagna davanti al Palasport già aperto perchè manca pochissimo all'inizio della spettacolo. Acquistiamo il biglietto, che ancora conservo con maniacale e certosina cura, ed entriamo.

Siamo a Marzo ma il caldo che ci accoglie è subito devastante; come l'odore di "fumo" che regna sovrano. Marco decide di mettersi a sedere, cosa che io rifiuto categoricamente: ma stiamo scherzando!?! Seduti ad un concerto dei Ramones! La mia prima volta con loro deve essere vissuta in prima linea, davanti a pogare, con quel pogo mai così divertente e contagioso.

Pochi momenti ancora di attesa, ingannata da qualche tiro di sigaretta di dubbissima provenienza (cose che ho ormai abbandonato da anni credetemi!!) e giunge l'agognato momento. Tutto le luci si spengono e partono le note registrate di quell'inno della celebre coppia Morricone - Leone che per anni ha dato il via ai concerti dei fratelloni del Punk. Ad uno ad uno Marky, CJ, Joey e Johnny entrano in scena; poi parte la successiva ora di assalto sonoro che ancora ricordo tra immortali brividi.

Hey Ho, Let's Go è il grido di battaglia che le centinaia di persone accorse urlano in un unica voce, come rito propiziatorio prima che la strumentale "Durango 95" viene sparata in faccia a tutti noi. Il delirio da subito, dal primo secondo; mi butto nella mischia, nel mucchio selvaggio che si crea dalle prime note. La solita scaletta che hanno ripetuto per decine di anni; ed allora ecco gli inni generazionali "Teenage Lobotomy", " Psycho Therapy" e Blitzkrieg Bop". E' il bassista CJ a dettare i ritmi nei cambi di brano, con lo strafamoso "onetwothreefour" che sa tanto di Punk.

Non si fermano un solo istante; la prima mezz'ora è un qualcosa di ciclonico a livello di intensità emotiva; sono già sudato come una bestia ma poco importa. Più volte mi faccio lanciare sul pubblico per una serie di stage diving da antologia; che grande ragazzo sono stato. Joey è una statua immobile, fa già fatica a compiere minimi movimenti. Ogni tanto riesce ad alzare l'asta del microfono. I due compari al suo fianco, Johnny alla sua destra e CJ dall'altra parte, invece si sbattono come degli assatanati, con basso e chitarra tenuti a livello delle ginocchia. Marky è il solito solidissimo metronomo dietro le pelli. Non c'è tecnica, soltanto cuore ed anima a livelli stratosferici...Cazzo ho i brividi al ricordo ragazzi.

Si prosegue a tutta con "Rock and Roll Radio", "I Believe in Miracles", "Rock and Roll High School", "Sheena is a Punk Rocker". "Rockaway Beach", "Pet Semetary" madonna santissima che botte, che male, ma che godimento senza limite alcuno. E' la volta di "Surfin Bird" e qui le pareti del palazzetto sembrano cedere da tanta furia sia da parte dei Ramones sia da parte nostra. Continuo a sbattermi come un ossesso, incurante delle cadute. Mi rialzo indomito e proseguo la mia opera distruttrice nei confronti del mio provatissimo fisico; ma non posso, non devo mollare perchè è la volta di "Pinhead": apriti cielo!!!!!!!!! GABBA GABBA HEY, GABBA GABBA HEY...

Sarà trascorso al massimo un'ora ed hanno suonato le abituali trenta canzoni; per qualche minuto se ne vanno. Ho, abbiamo il tempo di rifiatare poi rientrano e si va avanti con le mitragliate conclusive: "Chinese Rock", "We're a Happy Family (orgoglioso di farne parte) e chiudono con una "Judy is a Punk" che riesce a mietere ancora vittime. Poi escono definitivamente e così l'assalto è concluso.

Sono sfinito, pieno di lividi, uno straccio di uomo; anzi di mezz'uomo visto che ero un giovincello. Il giorno dopo al lavoro sono uno schifo totale, con la testa che mi scoppia ed un corpo che per giorni rimarrà claudicante. Ma poco importa; ho assistito ad un qualcosa che ho ancora scolpito addosso e che per sempre rimarrà in me"

Qui mi fermo ed è stato un piacere per me ricordare il tutto. Scritta mai come oggi con il cuore in mano; incurante di errori e di tempi verbali non corretti...CRETIN HOP...

Doveroso a questo punto dedicarla a tutti voi di Debaser ed in particolare al "solito" Pinhead ed a Galensorg che da pochissimi giorni ha superato anche lui il traguardo delle cento recensioni....I don't want to be buried in a Pet Semetary...

Ad Maiora.

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