Chitarrista rock americano noto per l'album Population II (1970) e per un lavoro chitarristico dominante, con esperienze in ambiti psichedelici e hard rock; associato storicamente a sonorità che anticipano doom e stoner.

Population II (1970) è citato esplicitamente nelle recensioni; il disco è centrato su un suono di chitarra estremamente amplificato. Nelle recensioni viene menzionata la batteria di Chris Lockheed. In una fase della carriera Holden è stato collegato ai Blue Cheer (citato nelle recensioni).

Due recensioni su DeBaser esaltano Population II (1970) come esempio di chitarra iper-amplificata, proto-metal e doom primordiale. I pezzi salienti sono caratterizzati da riff monolitici, ampie porzioni di feedback e un approccio viscerale al suono. Le recensioni apprezzano tecnica, intensità e l'alchimia con la batteria di Chris Lockheed. Album considerato influente nel circuito heavy/stoner.

Per: Fan del rock psichedelico, chitarristi, appassionati di proto-metal, doom e stoner.

 Come ci dice "Guitar Song", brano posto in apertura della raccolta, "Population II" è una dichiarazione viscerale d'amore da parte di un chitarrista per il suono della sua chitarra, che lancia in riff monolitici ed assoli assassini.

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 E la tua mano si fonde con la mano di Randy e lì capisci che cosa intendeva il Principe Bijan quando alle televendite di tappeti su Telemarket se ne usciva all'improvviso con la Trinità tattile: palpage, accarezzage, toccage... con quella nuance maccheron franco-persiana, quella sinuosità, quell'eleganza concreta di chi conosce "il sopra e il sotto", vivamente presente anche nel disco.

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