Robin Storey è uno dei grandi della musica industrial. Con i leggendari Zoviet France, in quel di Newcastle, ha ampliato i confini della musica sperimentale attraverso l’uso ossessivo di loop ipnotici. Finché sono rimasti in attività, i Zoviet France hanno realmente creato un maelstrom sonoro capace di alterare la percezione sensoriale degli ascoltatori. Album come Mohnomishe, Popolar Zoviet Songs And Yoht Music, Loh Land, Shouting At The Ground, per citarne solo alcuni, sono diamanti grezzi. Poi Storey ha cambiato pelle e fondato il suo nuovo progetto Rapoon con connotazioni più trascendentali e mistiche ispirandosi ai raga indiani. Rapoon vanta una discografia sterminata in cui ci sono indubbi capolavori come Vernal Crossing, un must indiscusso del tribal-ambient. La formula sonora prevede l’uso massiccio e ossessivo di loop di percussioni etniche e tastiere con samples di varia origine, un’alchimia che pone di diritto Robin Storey a fianco dei grandi del genere come Steve Roach, Robert Rich e Vidna Obmana.

Questo Ghosts From A Machine (ristampato dalla Zoharum), una compilation del 2010 uscita in origine per l’etichetta Vynil-On-Demand in un triplo vinile era ormai diventata un ricercato oggetto da collezione. Si trattava di una sorta di “best of” di Rapoon in quanto comprendeva versioni alternative di brani appartenenti al suo periodo aureo e, in particolare, a molti dei dischi citati in precedenza. Il materiale contenuto suonava in ogni caso come un disco nuovo. Questa nuova edizione, preparata insieme dalla Zoharum e dallo stesso artista, è una sorta di replica dell’originale ed è disponibile per la prima volta in 3 cd in un bel digipack limitato a 500 copie. Disponibile su Bandcamp: https://zoharum.bandcamp.com/album/ghosts-from-a-machine.

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