Può lenire il dolore straziante, alleviare il senso di malinconia opprimente. Basta imbracciare una chitarra per creare la magia, esorcizzare i proprio guai.   I  IV  V grado. Semplice, abusatissimo. Talmente abusato da superare il livello "indigestione" e ripresentarsi sempre più bello ogni volta che lo si suona.

 

Il Blues.

 

Quanti modi per approcciare quei 3 accordi! E in quei tre accordi c'è tutto. Ray Charles lo sa benissimo. Quei 3 accordi non hanno bisogno d'altro, sono autosufficienti. C'è la voglia di vivere, la spensieratezza ("I'm Movin On'"), c'è la già citata esorcizzazione del dolore, vera essenza del blues ("Feelin' Sad", "Hard Times (No One Knows Better Than I)", "Nobody Cares"). C'è la solidarietà, la solitudine ("Some Day Baby", non a caso suonata dal solo Ray). C'è l'antica madre Terra, c'è la società urbana contemporanea. Nel blues c'è tutta la storia umana. E si può dire, azzardando un po', che in questo disco ci sia tutto il blues. Quello vero, quello sentito, dentro. Dove è che va sentito, poi.

Si perchè Ray Charles è quel tipo sorridente con gli occhiali, quello cieco, quello che suona il piano. Dai hai capito...è quello là...sì, il genio. L'Artista vero. Un artista: perchè se sai dire, se sai comunicare come faceva (e ancora fa, diavolo!) Ray Charles, sei un vero artista. Di quelli che amano sul serio il proprio lavoro, perchè è innanzitutto passione. E Ray amava il suo lavoro e ha amato registrare questo disco. Come faccio a saperlo? Ma è semplice. Basta ascoltare. Ascoltarlo sul serio, anzi sentirlo, ma non quel sentire che in inglese si traduce con "hear", bensì quello che si traduce con "feel". Feel inside.

In effetti questo disco si sarebbe dovuto chiamare "The Genius Feels The Blues", perchè è un album tutto incentrato sull'anima. Sull'anima che ci mettono i musicisti, che zampilla fuori da ogni strumento, in particolare dai soulful saxes che "spingono a fondo" (per dirla con Conte). Sull'anima che ha Ray Charles, e che mette a disposizione di noi, piccoli insignificanti esseri umani che proprio per la nostra insignificanza siamo i destinatari prediletti del blues e di questo disco.

C'è poco da dire su "The Genius Sings The Blues". E' un disco fatto d'anima. Ray Charles ci porta nel suo mondo, che poi è il nostro: fra le calde tonalità della sua musica, fra le voci roche e i cori gospel, gli ottono onnipresenti e il piano saltellante. C'è tutto il blues in questo disco, e questo è tutto.

 

I ain't got nothing, nothing but the blues.

 

 

 

1. Early In The Mornin'

2. Hard Times (No One Knows Better Than I)

3. The Midnight Hour

4. The Right Time

5. Feelin' Sad

6. Ray's Blues

7. I'm Movin' On

8. I Believe To My Soul

9. Nobody Cares

10. Mr. Charles' Blues

11. Some Day Baby

12. I Wonder Who

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