Un box-set per testimoniare l'impareggiabile abilità di Fripp e soci.

I King Crimson, da una quindicina d'anni, hanno parecchio rallentato la loro produzione in studio.

Questa lacuna (se così la si può chiamare) è stata ampiamente colmata con l'introduzione sul mercato di un infinito numero di compilation, box-set, concerti ed official bootleg. Ovviamente non tutto questo materiale è strettamente indispensabile… però grazie a questa operazione abbiamo potuto riscoprire un buon numero di perle che, altrimenti, sarebbero cadute nel dimenticatoio.
Possiamo, ad esempio, ricordare lo stupendo "Absent Lovers" che immortala una straordinaria performance dell' 84, "Epitaph Vol. 1&2 + 3&4" che ci presenta la primissima incarnazione del Re Cremisi, l'official bootleg "Live in Detroit, 1971" con un Peter Sinfield che partecipa attivamente sul palcoscenico (qui non svolge solamente la funzione di paroliere, ma crea la scenografia per lo stage e suona il VCS3) ed una versione splendidamente rivisitata in chiave jazz/blues di In The Court Of The Crimson King… ecc. ecc.

Tra tutti questi prodotti spicca anche questo meraviglioso cofanetto, composto da ben quattro CD, ed intitolato "The Great Deceiver: Live 1973-1974".
La line-up è la stessa di "Starless & Bible Black" e "Red", ovvero:

Robert Fripp - chitarra e mellotron
John Wetton - basso e voce
David Cross - viola, violino e mellotron
Bill Bruford - batteria e percussioni

La prima performance in cui ci imbattiamo è tratta dal concerto tenutosi a Providence, il 30 giugno 1974.
La scaletta inizialmente ricorda parecchio quella di "USA": infatti troviamo in sequenzaWalk On… No Pussyfooting, Larks' Tongues In Aspic Part Two, Lament ed Exiles. In particolare, quest'ultima brilla di luce propria, e riesce persino a mettere in ombra l'ottima controparte in studio.
Dopo questa serie di pezzi già noti all'orecchio dell'ascoltatore crimsoniano, ecco arrivare il momento dell'improvvisazione con la tonica e vigorosa Voyage To The Centre Of The Cosmos. Bruford apre le danze conferendo il giusto ritmo ed immediatamente ecco arrivare Robert Fripp con uno dei suoi incommensurabili giri di chitarra. Il tutto, dopo l'ingresso del mellotron (prima timido, ed in seguito prepotente e protagonista) si stempera in una lugubre melodia che ispirerà non poco i King Crimson attuali.
Si prosegue con Easy Money, Providence, l'inquietante Fracture, e Starless… magica come sempre.
La chiusura è affidata ad una versione assassina di 21st Century Schizoid Man e ad una tenue improvvisazione intitolata Walk Off From Providence… No Pussyfooting.

All'esibizione di Providence viene accodata quella dell'Apollo Theater di Glasgow (23 ottobre 1973).
Questa volta si parte con Sharks' Lungs In Lemsip: il giusto spazio riservato a David Cross. Troviamo in seguito un'esecuzione granitica di Larks' Tongues In Aspic Part One, Book Of Saturday edEasy Money. Altri momenti di incredibile spessore sono la cacofonica We'll Let You Know, la soave The Night Watch e Tight Scrummy… un'altra invenzione del momento, con un Bruford ancor più preciso di un metronomo.
Il live a Glasgow verrà anche ricordato per la presenza di una piacevolissima sorpresa (che non poteva non essere qui immortalata): il Re Cremisi ci regala una rarissima esecuzione di Peace - A Theme e di Cat Food. Qui in Cat Food, l'assenza del pianoforte viene ampiamente compensata sia da Fripp che da Cross…   inoltre la voce di Wetton riesce ad amalgamarsi perfettamente in questa versione (molto più dura rispetto a quella presente su "In The Wake Of Poseidon").

Dopo queste due chicche si arriva al concerto di Pittsburg del 29 aprile 1974.
Nuovamente troviamo Walk On… No Pussyfooting, alla quale segue la piacevolissima The Great Deceiver. Ad Exiles eThe Night Watch vengono rispettivamente accodate le melodiche improvvisazioni Bartley Butsford e Daniel Dust.
Proseguendo nell'ascolto ci imbattiamo in un'altra interpretazione di The Night Watch e nell'eccellente e grintoso inedito Doctor Diamond (dove, per l'ennesima volta, la chitarra di Fripp e la viola di Cross duellano in modo violento e spasmodico). Continuando, possiamo ascoltare con immenso piacere Starless, l'improvvisazione Wilton Carpet, il crescendo diThe Talking Drum ed il gran finale di Larks' Tongues In Aspic Part Two.

Is There Life Out There? (Penn State University, 29 giugno 1974) è un altro momento di impressionante creatività… la lampante dimostrazione del fatto che questo gruppo riesca a creare dal nulla impensabili e complesse melodie. In questo brano troviamo gli spunti di Voyage To The Centre Of The Cosmos, le sonorità di Asbury Park ed alcuni momenti ispirati alla precedente Doctor Diamond.
Lo spettacolo di Toronto (24 giugno 1974) è anch'esso aperto da un pezzo improvvisato: si tratta della grezzo e massiccio The Golden Walnut. Ecco poi risbucare per l'ennesima volta The Night Watch e Fracture, seguite a ruota da un altro brano concepito al momento, ovvero Clueless & Slightly Slack.

Ora giungiamo al live di Zurigo (15 novembre 1973)… l'ultimo inciso in questo box-set.
Oltre alle canzoni di routine come Walk On… No Pussyfooting, Larks' Tongues In Aspic Part One, Easy Money e The Talking Drum (purtroppo privata del naturale seguito Larks' Tongues In Aspic Part Two) troviamo le angoscianti e claustrofobiche The Law Of The Maximum Distress (Part One & Two), Some Pussyfooting e Some More Pussyfooting.

In conclusione: mi sento di affermare senza ombra di dubbio che "The Great Deceiver: Live 1973-1974" sia un ottimo box-set… una raccolta di performance di altissimo livello, eseguite da una band in un assoluto stato di grazia.
Se proprio vogliamo trovare una pecca, possiamo dire che il cofanetto soffra di una certa ridondanza nella scelta delle tracce (ad esempio: tre volte The Night Watch, quattro volte Easy Money, e così via… ): tuttavia questo fatto, per un fan duro-e-puro del gruppo, sarà sicuramente un pregio piuttosto che uno difetto.

Indubbiamente un acquisto indispensabile per chiunque ami profondamente il Re Cremisi…

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