La musica di Omar andrebbe raccontata utilizzando metafore enigmatiche, solo in questo modo assurdo si riuscirebbe a metabolizzarla quel tanto che basta. In questo album il chitarrista spreme la sua maestria nel solito progressive rock psichedelico, avvalendosi nelle parti cantate dal fedele compagno Cedric Bixler Zavala. Omar tende a creare un giro di chitarra principale, a logorarlo e rattopparlo insieme ad altri riff confusionali ma ben orchestrati che producono vortici convulsi in cui vengono risucchiati basso e sintetizzatore mentre la batteria imprime la forza motrice; i cambi di ritmo sono continui e creano intrighi architettonici pronti a degenerare in ogni istante.

Cedric è più melodico e meno isterico del solito, come dimostra in "Tuberculoids", dove la chitarra è la manovella che gira, gira e gira per mettere in moto il congegno, mentre in "Half Kleptos" scatta e rallenta, scatta e rallenta. Nella title track abbiamo un raggomitolarsi di note e una suadente voce che si mischia a suoni acuti e iperspaziali durante il coro, mentre nelle strofe il cantato si amalgama ai pasticci di Omar. "They're Coming To Get You, Barbara" si apre e si chiude con suoni bit, la chitarra qui è un filo che entra ed esce da una fitta trama, sospinto dalla batteria, mano pesante che intreccia. Nell'album ogni traccia è il continuo della precedente, in pratica un unico brano: in "Puny Humans" abbiamo guizzi veloci e pause, è la tipica canzone dei primi Mars Volta, e continua con le due tracce successive dove si intravedono basso e batteria in stile Tool, quest'ultima diventa perfino orgiastica; Cedric è losco, echeggia ed impazzisce. "Papercunts" è un alternarsi di strofe e riff, anche le sonorità di questo brano rimandano al gruppo principale  del duo. Il brano successivo vede protagonista una chitarra rapidissima, quasi incespicante, poi in "Warrenoates" torna il cantato e gli spasmi strumentalifinali. Il disco si chiude con un sottofondo di canzoncina per bambini, divertente.

Nel complesso l'album è notevolmente ascoltabile rispetto a molti precedenti lavori dell'artista portoricano, forse anche grazie alla breve durata che non lo rende estenuante per chi non ama il personaggio.

Da gustare con birra alla tequila... fenomenale!

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