Può anche darsi che sia l'effetto "Spiderland".

Vi ricordate - anzi, non vi ricordate - quando uscì? Una recensione minima, di quelle che si dimenticano facilmente, semplice annotazione che passò del tutto inosservata, salvo per chi aveva già in casa i dischi dei Squirrel Bait e che quindi poteva esserne interessato. Poi si scopre che "Spiderland" è il disco capitale del post rock e degli anni 90 in generale. Certo un grosso smacco per le testate giornalistiche.

Qui i prodromi di qualcosa del genere ci sarebbero anche: non che "Under and Under" sia minimamente accostabile al capolavoro degli Slint, ma l'aria che tira ci suggerisce che potremmo essere al cospetto di qualcosa di nuovo e non ancora ben definito. I maggiori critici, nostrani e non, sono lesti a dedicare al signor Mike Sniper, l'uomo che si nasconde dietro la sigla Blank Dog, ampi articoli, interviste ed a insignire il suo lavoro del titolo di disco del mese, giusto per non sbagliarsi.

"Under and Under" consacra, una volta per tutte, la definitiva rottamazione della new-wave degli anni '80. Influenze eighties ci sono sempre state nella musica indie degli anni successivi - pensate all'eco che hanno avuto Gang Of Four, Pop Group, Fall solo per citare i più seminali - ma mai in maniera così scientifica e mirata. Blank Dogs si è presentato in discarica ed ha strappato lembi di Cure, Chrome, New Order, Joy Division per cucirsi una nuova pelle.

Il disco all'inizio suscita curiosità, stupore ma, a mano a mano che si prosegue con gli ascolti, mostra sempre più vividamente il suo potenziale. E' targato In The Red ma la lancetta non va quasi mai sul rosso, la miscela è un pop sotterraneo e claustrofobico come se provenisse da una radio male sintonizzata; Blank Dogs utilizza - oltre alla drum machine, ad una chitarrina, un synth suonato anche a mò di theremin ed alla sua gracchiante e per nulla melodiosa voce - sprazzi di basso alla Simon Gallup (Setting Fire To Your House - Falling Back), synth alla Damon Edge (L Machine), voce cavernosa alla Ian Curtis in quantità. Talora ("Night Night") si accosta ad altri campioni del low-fi (Ariel Pink, Radio Dept), "Blue Lights" suona come "Charlotte Sometimes", in "Tim Birds" l'effetto è accostabile ad una melodia ariosa come potrebbe essere "Atmosphere" dei Joy Division, ma il formato volutamente minore della struttura musicale rende il tutto suggerito, abbozzato.

Un classico rock da cameretta - ora ridenominato "Bedroom Wave" per far contenti gli amanti delle classificazioni, che forse - è la mia sensazione - potrebbe diventare una post-new wave (e lo dico senza assumermene la responsabilità, come direbbe Totò)

Elenco tracce e video

01   No Compass (02:41)

02   L Machine ()

03   Night Night ()

04   Open Shut ()

05   Setting Fire to Your House ()

06   Around the Room ()

07   Blue Lights ()

08   New Things ()

09   Falling Back ()

10   Tin Birds (03:15)

11   Slowing Down ()

12   Face Watching ()

14   Nothing Ugc ()

15   From Here ()

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