I Red House Painters sono Mark Kozelek. Mark Kozelek è un poeta dimesso anti-star che nell'epoca imperante del grunge e del ritorno all'hard rock compie un'operazione artistica di incommensurabile valore. Seguendo la strada aperta da Catheads e American Music Club Kozelek porta alla ribalta la scena di S.Francisco e lo fa tralasciando gli orpelli o clichè del rock che imperversavano nell'era Grunge.

In sostanza questo album racconta un'uomo irrimediabilmente segnato dalla droga dalla solitudine e dalla depressione un'uomo che non riesce neanche a urlare a sputare ad arrabbiarsi e cosi' si trascina biasciando parole e dipingendo i suoi sospiri. Down Colorful Hill segna il passo ad una nuova dimensione artistica dimenticata dai tempi di Nick Drake , una dimensione che riscopre la dignita' della sofferenza vista dall'interno dell'animo umano. Le canzoni diventano cosi' il pretesto non il fine della sua opera. I testi non lasciano scampo ad una rivincita, scivolano negli abissi dell'eterna sconfitta accompagnati da poche ma quantomai intense note di chitarra.Una magnifica e puntuale batteria calca il lamento di Kozelek ormai distrutto e rassegnato nei suoi accordi soffici che si prolungano per minuti senza spezzare mai il ritmo.

"24", "Medicine Bottle" , "Down Colorful Hill" , "Japanese To English" , "Lord Kill The Pain" e "Michael" sono sei pezzi magnifici.
Lo ammetto questo album mi ha stregato.

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