È possibile registrare un album tutto incentrato sul tema del dolore, della sofferenza, della perdita di ogni punto di vista, di ogni sentimento e del non voler neanche piú pensare al perché delle cose?
Giornate al gusto di polvere e quel continuo ostinarsi a voler soffrire per tutto, perché solo col dolore che parte da dentro si raggiunge il limite massimo di vicinanza all'anima. Guidi per lunghe highway desolate, mentre una calda voce fa da strumento aggiunto ad una chitarra che suona solo tre accordi in ripetizione... entri nella galleria dall'inizio amico... non vorrai conoscere nient'altro, almeno per qualche giorno.
Cominci a sentire un tremendo peso sulle spalle, è un urlo nero che diventa ancor piú corposo col passare dei secondi, è doloroso, sí, ma è talmente emozionante...

Non si deve far paragoni con sonorità estranee o riferimenti troppo precisi nel caso di questo viaggio: questo è un viaggio a se e va lasciato cosí. Se non avete mai pianto sulle note di qualcosa, questa è proprio la volta buona per iniziare e non si ammettono domande, che poi, alla fine, servono solo ad allungare l'attesa del nostro urlo primordiale.
Tutti soffrono, tutti perdono qualcosa, il tempo si mangia tutto e si mangerà anche queste parole che in questa sera di settembre con l'aria fresca del tramonto escono piú sincere che mai.

Scopri che le cose belle della vita sono quelle piccole che piacciono a te, quelle che solo tu conosci e che non interessano a nessuno. Nuotare di notte in una piscina isolata dal caos della città può essere solenne, dentro queste note, come un battesimo a nuova vita.

Una volta finito il viaggio hai un rigetto, "perché tanta sofferenza?", hai una repulsione verso le cose, "nessuno serve a niente", eppure sei più ricco nello spirito e ti rendi conto che sei riuscito ad apprezzare alcuni profondi sentimenti grazie ad un doloroso percorso.

Carico i commenti... con calma