Continuando imperterrito alla ricerca di metal band italiane, ultimamente mi sono chiesto: "Questa volta che recensisco i Dark Quarterer, i Bloody Skizz o i Rex Inferi ??". Ascoltando attentamente i loro dischi e valutando il valore dei gruppi alla fine ho scelto quest'ultimi. Una persona che non ha mai sentito nominare i Rex Inferi di primo impatto dirà: "Sarà sicuramente una band black metal scandinava tipo Darkthrone, MayheM e Marduk". Invece no! Loro sono uno dei primi gruppi metal italiani che contribuì in modo impressionante all'evoluzione del genere!!
Il terzetto si formò a Forlì nel 1979 e la formazione era composta da Maurizio Sarmori alla voce e alla chitarra, Flavio Portolano al basso e alle tastiere e Franco Bonassi alla batteria. I Rex Inferi modificarono il classico stile heavy metal tricolore, influenzato molto dalla N.W.O.B.H.M., con un tocco di melodic speed metal, tipo gli Anvil. Nel 1984 registrarono il primo demo mentre nel 1986 pubblicarono il grandioso EP "The Damage Has Been Done". Questo piccolo cd, contenente cinque canzoni incredibili, fu il trampolino di lancio per la band, sia per il sound minaccioso che per le doti eccelse del bravo Sarmori. Non esito definirlo come uno dei chitarristi più completi e tecnici del panorama del rock duro italiano (almeno per quanta riguarda il metal degli eighties). Oserei definirlo come un misto tra Downing e Tipton!!
L' EP è introdotto da un breve pezzo strumentale tastieristico di Portolano, ovvero "Lost In Oblivion". Un'apertura d'album tipo i Rollerball di "Outlast The Game". Questo pezzo ha delle sonorità molto dark, minacciose e tenebrose, impreziosito da una melodia che ricorda "The Exorcist" dei Possessed. Dopo questo minuto e mezzo di suspence parte il corposo drumming di Bonassi che introduce la scoppiettante e veloce "Destroyer". Il riff metallico e selvaggio è affilato come un rasoio, mentre la voce dello stesso Sarmori è squillante e tipicamente N.W.O.B.H.M. Incredibile è il lavoro del basso, coem anche quella del batterista, che rendono il brano ancora più speed metal. Il refrain è possente e carico di forza, tanto di farti venir voglia di urlarlo per ore. Gli assoli tecnici e veloci di chitarra sembrano rubati da qualche spartito di Tipton del periodo di "British Steel". Veramente grande potenza e bravura!! "Warriors Of The Sea" inizia con un grandioso assolo, che rassomiglia a Malmsteen, mentre successivamente parte il riff di vera scuola hard rock, con vari riferimenti ai Black Sabbath e agli Zeppelin. Il lavoro chitarristico è potente e duro, mentre la voce piena di energia e grinta di Maurizio. La track ha un ritmo meno veloce di "Destroyer" ma si appresta ugualmente sui canoni metallari grazie al suo impatto e rudezza. Gli assoli sono scatenati mentre nel sesto minuto si accelerano i tempi con un lungo virtuosismo di Sermoni che ricorda i Maiden di "Killers, mentre nel finale c'è un pauroso crescendo che termina in modo esemplare questa song. Anche in "Axeman In Black" il chitarrista da sfoggio alle sue doti, mentre la sezione ritmica della batteria è più veloce e martellante. La voce è puro "metallo impersonificato in parole" e il refrain è coinvolgente ed efficace. Nel resto della track toviamo i repentini cambi di tempo dove prendono spazio agli assoli impressionanti del chitarrista. "Metal Possession" si appresta sui canoni più hard rock oriented ed è l'ultimo pezzo dell'EP dei Rex Inferi. In questo brano si sentono varie influenze dei primi Black Sabbath e i Maiden di "The Prisoner". La voce di Sermoni è calda e possente, grazie alle sue orecchiabili linee vocali. Favoloso come sempre il riff puramente hard rock, che si rivela coinvolgente e bellissimo.
Dopo questo impressionante lavoro della band, il terzetto si apprestò a registrare un nuovo lavoro, ovvero il full lenght "Like A Hurricane" del 1988, che si rivelò un'altro bel successo targato Rex Inferi!! DESTROYER!!
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