Dopo qualche tempo, tornano a farsi sentire i 'nostri' Rhapsody... pardon Rhapsody of Fire!! Il rientro sulle scene avviene a 4 anni dal precedente "Triumph or Agony", disco non molto esaltante, abbastanza 'stanco' e che risentiva notevolmente dell'ingombrante presenza di Joey De Maio come produttore/supervisore delle operazioni.

Devo ammettere che sono sempre stato, personalmente, un grande ammiratore del gruppo triestino; il loro esordio con "Legendary Tales" lo ricordo sempre con piacere, e adoro senza mezzi termini quel disco; uscita dopo uscita i nostri Rhapsody of Fire sono sempre stati in grado di sfornare ottima musica, con qualche ovvio calo di tensione, ma tutto sommato mantenendo uno standard qualitativo alto, sconosciuto alla maggior parte delle band in circolazione.

Qualcuno, sentendo i vari cd del gruppo , potrebbe essere assalito dalla tipica sensazione di deja vu, di "questo mi sa che l'ho già sentito...", in pratica la sensazione dell'autoplagio potrebbe essere subito dietro l'angolo; beh, diciamo che grandi rivoluzioni il mondo dei R.o.F. non ne ha mai conosciute, ma è innegabile che una certa evoluzione è intercorsa nelle composizioni, durante gli anni.

Ma veniamo ad analizzare il nuovo 'The Frozen Tears of Angels'; il disco risulta subito molto gradevole, con suoni all'altezza della fama dei nostri, un booklet ottimo (ho tra le mani la confezione limited in Digipack) e la struttura che ci si aspetta da un tipico album dei R.o.F.; le chitarre di Luca Turilli sono protagoniste in primo piano come non mai, il drumming forsennato di Holzwarth è una sicurezza, e senza tralasciare gli altri membri, vorrei esprimere il mio apprezzamento per il cantato di Fabio Lione; credetemi, su questo disco Lione ha fatto un lavoro mostruoso, limitando gli acuti e dando più 'importanza' alla componente interpretativa; davvero un risultato eccellente.

Il disco parte forte con la tipica intro strumentale per poi scorrere impetuoso con 'Sea of Fate','Raging Starfire','On the Way To Ainor' e la bellissima 'Lost in Cold Dreams', dove i ritmi vengono smorzati per lasciare respirare l'ascoltatore. Ecco, tutte le canzoni citate (tranne l'ultima), sono figlie di quel tipico Power Metal tanto caro ai R.o.F., impreziosite come loro stile dalle orchestrazioni che sembrano essere state ridimensionate rispetto al passato; in poche parole sono meno presenti, ma con risultati molto migliori secondo il parere di chi scrive. Degne di nota le prestazioni del superbo Staropoli alle tastiere e di un Patrice Guers letteralmente esaltato alle 4 corde. Rimane da parlare degli highlights del dischetto in questione: 'Reign of Terror' è semplicemente straordinaria, potentissima, con atmosfere da film horror e un Lione che si cimenta anche in uno screaming da Black Metal; la struttura del brano è elaborata, i riff veloci e taglienti, il ritornello in latino che ha presa immediata sull'ascoltatore. Sicuramente una delle migliori canzoni di sempre create dai R.o.F.; non manca una tipica medievaleggiante ballata cantata in italiano, molto bella, che risente notevolmente delle linee melodiche già sperimentate da Angelo Branduardi; la chiusura è affidata alla titletrack, notevolissima e che si snoda con maestria attraverso i suoi quasi 12 minuti di durata, che si conferma una delle migliori canzoni del cd.

Per la cronaca, le tematiche dei testi continuano la "Dark Secret Saga" e arrivano con questo disco alla terza (ed ultima?) parte; in conclusione dopo svariati ascolti, posso concludere affermando che si tratta del loro miglior disco dai tempi di 'Power of the Dragonflame', potente, veloce, senza momenti di stanca, davvero una bella prova per i triestini; probabilmente il loro disco più heavy di sempre, merito delle composizioni ma anche della produzione che porta in primissimo piano soprattutto le chitarre di Turilli.

Davvero un bel rientro sulle scene, forse al di là anche delle più rosee aspettative; chi li ha amati da sempre, continuerà ad amarli sempre più. Chi li ha sempre mal digeriti, difficilmente potrà cambiare opinione ascoltando 'The Frozen Tears of Angels'; ciò che importa però, è sapere di avere di fronte un gruppo in piena forma, capace di confezionare un bellissimo album come questo; e sapere che su di loro, ci si può sempre contare.

Elenco tracce e video

01   Dark Frozen World (02:13)

02   Sea of Fate (04:47)

03   Crystal Moonlight (04:25)

04   Reign of Terror (06:52)

05   Danza Di Fuoco E Ghiaccio (06:24)

06   Raging Starfire (04:56)

07   Lost in Cold Dreams (05:12)

08   On the Way to Ainor (06:58)

09   The Frozen Tears of Angels (11:17)

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Altre recensioni

Di  Starblazer

 The Frozen Tears Of Angels suona come il prodotto di una band più matura, più forte e soprattutto unita come un pugno chiuso.

 Fabio Lione, vero valore aggiunto ed elemento caratterizzante di questa band.