Long live Rock’n’Roll 1966.
In un’Inghilterra nel pieno di quel periodo musicale che da li a poco l’avrebbe resa protagonista nel panorama mondiale, tutte le radio nazionali ancora trasmettono gli scontati e ormai antichi successi commerciali, senza dar spazio al rock britannico e al blues d’oltreoceano. Tutte tranne una: Radio Rock, stazione pirata situata su una nave ormeggiata al di fuori dei confini nazionali che 24ore su 24 trasmette puro rock’n’roll.
Il protagonista della pellicola, un giovane ragazzo espulso dalla scuola per problemi disciplinari, viene mandato dalla madre a bordo sperando che l’aria di mare lo aiuti a ritrovare la retta via. Strada non semplice da percorrere soprattutto se come compagni di viaggio si hanno alcool, divertimento, belle donne e un’ottima musica. Quando si girano pellicole aventi come base l’importanze e la bellezza della musica, non si può fare a meno di descrivere l’aspetto umoristico e sarcastico di quel mondo, mondo sognato dai giovani di tutte le generazioni, donne e bella vita sono da sempre sinonimo di divertimento così come droga e musica sono sinonimo di musicista rock(o almeno cosi si pensa)…
Ma se dovesse venire a mancare uno di questi elementi cosa accadrebbe al nostro idolo, come si sentirebbe il nostro eroe? Se i musicisti dovessero smettere di drogarsi e di bere, cosa accadrebbe ai nostri beniamini? Assolutamente nulla, durerebbero solamente un pò di più. Avrebbero quasi la stessa capacità creativa e induttiva. Questo grazie alla musica, uno spettacolo uditivo che ti permette di “stringere i denti nei momenti duri e stringere la donna nei momenti dolci”. È questo il significato del film dell’autore inglese, quanto la musica sia importante per le nuove generazioni assetate di novità e indipendenza. Il regista descrive anni di grandi cambiamenti, non soltanto musicali, ma anche politici e sociali, portati avanti da giovani. Musicisti e femministe, chitarre e minigonne, colori e risate, battaglie pacifiste e nuove idee per il futuro.
L’opera di Curtis è una commedia trascinante ed appassionante ovviamente caratterizzata da una delle più belle colonne sonore dell’anno. Personaggi come Il Conte (Philipp Hoffman), Dave (Nick Frost) e il giovane Carl, tengono vive le speranze di tutta la nazione contro l’idea di chiudere le stazioni pirata da parte del governo. Un film divertente e “inglese”. Tipico del regista mettere in evidenza quanto l’amicizia e la buona musica siano più importanti di un amore infranto. Altman ci aveva pensato prima, con Radio America, appassionando gli amanti del cinema e della musica folk. Un film consigliato. Dopotutto “The show must go on”.
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Altre recensioni
Di ilfreddo
Un film come quello vi sto per descrivere non è una cagatina di serie C made in USA, e va visto al cinema seduti su una comoda poltrona.
Per due ore mi sono divertito proprio un casino.