Siamo nel 1994. Appena ieri questi quattro ex studenti universitari di Oxford (i cantanti e chitarristi Mark Gardener e Andy Bell, il bassista Stephan Queralt ed il batterista Laurence Colbert) erano la più grande promessa del rock britannico, oggi rischiano di finire nel dimenticatoio. Non è più il tempo di "Nowhere" o di "Going Blank Again", non è più il tempo dello shoegaze. Una rivoluzione sta spazzando via il suo intimismo onirico e le sue atmosfere paradisiache per lasciare spazio a melodie sgargianti e suoni muscolari, è il brit pop.

I Ride capiscono che il vento sta cambiando ed è arrivato il momento di una svolta. Decidono così di mescolare il loro sound con nuove influenze e di conciliare i due generi tra di loro in un difficile equilibrio. Ma il compito riesce solo a metà. Se l'album, prodotto da John Leckie (The Stone Roses, The Verve, Radiohead, Muse ecc.), è davvero il più psichedelico e sixties della loro carriera, Gardener e Bell sono ormai ai ferri corti ed incapaci di cooperare tra di loro tanto che il disco è perfettamente diviso a metà con il lato A scritto da Gardener (folk, psichedelico e vicino al vecchio sound dei Ride) ed il lato B scritto da Bell (elettrico, sixties e vicino al nascente brit pop).

"Carnival Of Light", anche se frammentario, è comunque in grado di lasciare agli ascoltatori ottimi momenti musicali come l'opening track "Moonlight Medicine", le potenti ed elettriche "Birdman" e "How Does It Feel To Feel" e le ballate "Crown Of Creation" e "I Don't Know Where It Comes From", cantata insieme al Christchurch Cathedral School Choir. Ciò nonostante, complice il calo di popolarità, le vendite del disco furono piuttosto basse (la Creation si rifarà due mesi dopo con l'uscita di "Definitely Maybe" degli Oasis...).

In seguito il crescente delirio di onnipotenza di Bell (diverrà l'unico compositore) porterà nel 1996 allo scioglimento del gruppo due mesi prima della pubblicazione del loro ultimo album, il mediocre "Tarantula". Il destino dei due rivali sarà molto diverso. Mentre Andy Bell, dopo la sfortunata parentesi alla guida degli Hurricane #1, entrerà a far parte degli Oasis e poi dei Beady Eye, Mark Gardener, dopo una breve esperienza con gli Animalhouse, proseguirà una carriera solista di basso profilo. La luce ormai si era spenta.

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