Una giornata senza sole buia e tenebrosa… con i ricordi dei propri cari estinti che come un flagello ti portano a scrivere e a piangere a dirotto.. sono queste forse le intenzioni più oltranziste di Rites, one man band italiana che dopo un debutto di sotto nicchia come lo stoner doom (l’ EP “Demonology”) sono pronti a far affiorare i demoni della tristezza e degli eventi nefasti e ineffabili della vita con questo “Letter To D(E)ad” un altro EP di sole due tracce per ventiquattro minuti e quarantanove secondi di puro depressive black metal, ma non quello fatto di sfuriate in blast beat a pieno regime. Qui ci troviamo di fronte un deprimente e ossianico funeral sludge doom metal paludoso e tranciante. Fatto di urla in stile black metal che risuonano forte nelle orecchie dell’ascoltatore, che ricorda i fasti del suicidal black metal di band dei primi anni duemila come Shining, Forgotten Tomb, Silencer, Nortt, Xasthur e i fondatori di tutto il genere, i precursori Bethlehem.
Letter To D(E)ad la prima traccia, va a scavare con le sue orrorifiche sensazioni di lutto e di morte nei suoi quindici strazianti minuti di durata. Mentre nella seconda traccia “Letter To My Brother Frank” (nove minuti) la voce diventa un rantolo, un farfugliare incomprensibile che spaventa la mente dell’ascoltatore.
Un album “Letter To D(E)ad” che nei suoi ventiquattro minuti risulta cacofonico e disarticolato, grezzo e istintivo.
Consigliato quasi a nessuno, ma ci sarà mai qualcuno che apprezzerà così tanto marciume sonoro e le sue plumbee tematiche?
Per chi volesse ascoltarlo si trova nelle principali piattaforme di streaming (Spotify, Youtube Music, Amazon Music.. e altre.) per tutti gli altri meglio girare a largo.
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