Giro di boa del millenio ormai inoltrato per i cinquantenni Rush.

Siamo in pieno trentennale di carriera, otto lunghi anni dal 'Test for Echo' passato un pò sordina ma comunque apprezzato. Gli anni 70 non tornano per nessuno, godiamoceli con il loro folto repertorio di capolavori prog-hard-rock. Danno comunque delle belle emozioni, non si riesce a fare sempre "Carees of Steel" o un "Moving Pictures". Sempre dignitosi malgrado qualche inciampatina qua e là, è sempre difficile aggredirli con giudizi critico- negativi. In qualche modo "cadono" sempre in piedi.

Il loro palinsesto discografico è la loro laurea honoris causa, che li ha promossi a pieni voti nel gotha del rock secolare. Ecco che nel 2004, un pò fulmine a ciel sereno arriva questo "Vapor Trails". I Rush escono da vari problemi, in primis Neil Peart di carattere strettamente familiare. Si cimenterà come scrittore di successo raccontando un mega tour motociclistico in solitaria che gli farà attraversare gli States e oltre. Stacca la spina per qualche anno. Forza Neil !!

Fibrillazione per i fan callosi, impugnando il cd ancora cellophanato si prova a immaginare il contenuto. Sta palla fuocata in copertina dà l'impressione di energia accumulata ed ora liberata di colpo, "adesso vi spacchiamo" !! Infatti al play di avvio subito il Peart violento doppia grancassa con la tipica linea di batteria che riempie lo spazio sonoro. Impronta inconfondibile. "One little victory" è un pezzo piuttosto energico dai modi hard prima maniera. Suono analogico da scantinato fumoso, chitarra arrabbiata del Lifeson con ampli valvolari, Geddy Lee ha sempre la voce come 30 anni prima e dà la solita connotazione semi Zeppeliana. Altro appunto, non c'è traccia di tastiere in nessun brano. Tutto è arrangiato un pò da U2 prima maniera, se mi si consente questo paragone. Sonorità vintage da radicalismo hard-rock.
Il polistrumentismo di Lee va farsi benedire, la vena prog-fantasy prima data dai sintetizzatori svanisce e questo non ha giovato al lavoro. Anzi. Manca un prezioso tassellino al loro mosaico, ora molto meno colorito. È quasi tutto rabbioso, quello che si nota è proprio il suono, opacizzato da questo effetto "stiamo suonando in garage".

"Ceiling Unlimited" passa come la prima, "Ghost Rider" è una buona ballata grintosa che non fa comunque aguzzare i timpani. "Peaceable Kingdom", "The stars look down", idem con patate. "How it is" ha l'inizio apprezzabilmente melodico e viaggia su binari orecchiabili. Piacevole. "Vapor Trails" non degna di particolare nota. "Secret touch" presenta finalmente qualche stacco che ridà un pò di interesse all'ascolto, ricorda "Time and Motion" ma meno curata. "Eartshine" altro pezzo hard che porta lentamente ad una stanchezza, se si è arrivati sino a qui senza sosta. Niente di nuovo. "Sweet miracle" sembra un pò i Rainbow riarrangiati da loro con discreti risultati. "Nocturne" non fa aggiungere niente al già detto. Ecco "Freeze" che vuole dare delle idee ed effettivamente in parte ci riesce. Credo sia il brano migliore. Non aspettatevi un "The camera eye" ma qui i signori ci sono al 100%. Anche la finale "Out of the Cradle" ridà un pò di tono alla scaletta con un buon rock alla old Rush con collaudate alchimie. Insomma quella sana complessità tra gli Yes e i Led Zeppelin.

Alla fine si resta leggermente delusi, c'è tanta musica suonata ma sembra tutto un pò stanco. Questa pseudo ricerca all'indietro impoverisce la loro tavolozza di arrangiamenti, in cui sono stati innovatori appunto con Lee che inseriva ad arte magiche parentesi con le tastiere. Suono monocorde analogico, poco raffinato, tanto rumore e paradossalmente poco affascinante. Chi si è lamentato di' Test for Echo' ci ripenserà un pò. Sembra un tentato e malriuscito reprise del primo "Rush" di trent'anni prima. Onori al trio di Toronto comunque, sempre un lavoro a buoni livelli ma decisamente poco riuscito. "Vapor Trails" potrà essere amato e odiato allo stesso modo. Un pò spartiacque nel loro stile. Ma ci si aspettava qualcosa di meglio. È l'album del trentennale. Ti presenti senza niente?

Lunga vita ai Rush!!

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