Vedendo che non era presente nessuna recensione riguardo ai Sabbat nipponici (gruppo che suona ininterrottamente dal lontano 1983 e nonostante la limitata fama ha prodotto un numero infinito di uscite, 50 circa!), ho pensato che per forza dovevo mettermi al lavoro e scrivere la mia prima recensione...

Ho tra le mani la ristampa del 2003 in formato cd di questo disco "Disembody" uscito originariamente nel 1993 su Evil records. La copertina è nuova, ma quella originale è riportata all'interno del booklet e sul cd stesso; entrambe di grande impatto comunque!
Il gruppo nipponico (da non confondere con l' omonimo inglese) suona un metal satanico influenzato da black e thrash, ricreando atmosfere marcie e diabolicamente pregne di male! Già i titoli parlano chiaro; il gruppo canta quasi esclusivamente in un inglese maccheronico, giapponesizzato talvolta.

Ma passiamo alle tracce..

Si parte con un vento post-apocalittico, come piace tanto al sottoscritto, che lascia spazio al pezzo vero e proprio, "The seven crosses of damnation": vengono alternati riff veloci e sostenuti a parti piu lente; piacevole anche l' alternanza tra le due voci, una più malvagia dell'altra; i continui cambi di ritmica e di giri rendono il pezzo tutt'altro che noioso e nel finale c'è spazio anche per un assolo; il secondo pezzo è "Bird of ill omen"; inzia con un suono che potrebbe essere il cinguettìo di una cornacchia meccanica e lascia spazio a un veloce riffone black\thrash; giusto il tempo di un gradito "uh!" e si rallenta per il ritornello; le 2 chitarre si alternano con un assolo a testa, e intanto è impossibile non scuotere la testa grazie alle ritimiche incalzanti; il tempo di un'altro "uh!" e si riparte fino al finale. Il seguente pezzo "Metamorphosis" vale da solo l'acquisto dell'intero disco! Il pezzo è caratterizzato dal suo particolare intro: parte un arpeggio "oscuro" di chitarra, a cui si unisce un basso bisbiglìo, una voce che parla e si lagna, in giapponese presumo; la sua sofferenza aumenta quando la chitarra termina il suo arpeggio e sfocia in un terribile lamento tormentato che a sua volta finisce in un grido gutturale demoniaco degno di Satana in persona. Ha inizio una potente cavalcata, seguita da un ritornello più lento e intorbidito dalle terribile grida gutturali; quando riparte a ritmo sostenuto è il momento degli assoli e di nuovo le 2 chitarre si alternano in un escalation di ignoranza (in senso positivo ovviamente!); il suono pieno del basso distorto come piace a noi, fa da ottimo sottofondo quando le chitarre sono impegnate nei solo. La struttura del pezzo si ripete, compreso l'arpeggio e riparte anche con il lamento e la demoniaca metamorfosi! Il finale un'ennesuma volta arpeggiato mette fine ai 5 minuti e mezzo della traccia.

E' ora il momento di "Diabolicaldom", pezzo strumentale, con svariati passaggi e cambi che rendono questi 2 minuti piacevoli, nonostante l'assenza dei corrotti vocalist. Con un poderoso giro di basso distorto del mattissimo Gezol, mente del gruppo e anche voce principale,  parte la quinta traccia "Unknown massacra" e non è un errore di trascrittura! Il tupa-tutupa la fa da padrone per i primi due minuti; su un ritmo lento e cadenzato è poi il momento di vaneggianti assoli che precedono un'altra parte veloce che ci porta fino alla conclusione del pezzo. Ora è il momento di "Evoke the evil"; nel veloce riff thrash iniziale le voci si alternano, una strofa a testa, una piu gutturale sul canale RIGHT, una più stridula sul LEFT; e così è anche quando il ritmo si fa più lento nel ritornello cadenzato da una potente doppia cassa martellante; successivamente le due voci si fondono assieme al grido di "Evil! Evil!" finchè viene il momento di un nuovo giro veramente incalzante, e partono quindi degli assoli vagamente epici che aiutano a creare un'atmosfera caratteristica conducendoci fino alla fine di questo vario pezzo di 6 minuti e mezzo. Si ritorna alla velocità con la seguente "Satanas", e qui le voci sono entrambe stridule; un particolare effetto alla voce è usato nel ritornello dando vita a una specie di grido-risucchiato-al-contrario molto evocativo! uno stacco downtempo separa l'assolo dalla parte precedente, per poi finire con la velocità dell'inizio. I titoli la dicono lunga sullo stile della band, e infatti è il momento di "Reversed bible"! Pezzo sempre molto sostenuto, con la particolarità di contenere qualche grugnito sempre per alimentare quel clima di malattia che caratterizza la band; con un putrido giro black a volume crescente parte "Flower's red"; la voce è cavernosa e si alterna a qualche acuto heavy (tanto per ricordare che la band ha membri in comune con i mitici dei dell' heavy\speed Metalucifer); una cavalcata e via con assolo wha-wha; il finale è come riprende il giro iniziale; La decima traccia è "Ghost in the mirror"; parte la chitarra seguita da basso  e batteria e infine da una sempre piu cavernosa e dissacrante voce; anche qui l'alternanza di riff e tempi diversi fanno passare via piacevolmente parecchi minuti, fino al finto finale casinaro a cui segue a sorpresa un riffone potente di sola chitarra; una voce si innesta successivamente con un discorso incomprensibile e il disco termina nel modo con cui è iniziato, cioè col suddetto vento nucleare.

Due sono le bonus track nel cd che possiedo: "Reversed bible" e "Evoke the evil", suonate egregiamente e un pelo piu veloci della versione studio, da questi 4 satanici samurai; degne di nota le grida deliranti del pubblico inneggianti "Satanaaaaaaas!" tra un pezzo e l'altro.

Inutile dire che consiglio questo disco agli amanti del black-thrash più underground e mefitico!
Unica nota negativa, l'assenza delle liriche (ma forse giustificata dal fattore maccheronico!!)

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