“La figlia del dottore sa cantare”, la ragazza della porta accanto invece no, però canta lo stesso.

E se “la figlia del dottore è una maestrina”, la ragazza della porta accanto è di quelle tipo strega.

Ah, la ragazza della porta accanto si chiama Sara e ha fatto un disco, tutto uno stridere e un gracchiare. Vieni alla finestra spettinata, arriveranno le cornacchie.

Immaginate un pop dispari e sbarazzino: un mazzetto di fiori e stravaganze. Semplici schizzi, fate conto, ma tutto suona fresco. Saran gli interludi buffi, sarà il tum tum scheletrico. sarà quel che sarà.

Trombette, campanellini, incidenti di percorso, un la la la su un tintinnio di bicchieri e qualcuno che sussurra: tutto può accadere.

Bella la gioia di poco conto, ma non di meno pazza, dell'esser sospesi in un eterno fuori giri. Bella la voce ispida e infantile della nostra Sara.

Otto canzoni in quindici minuti scarsi, la mia preferita sembra il trio Lescano in versione art rock, con un'aria un po' Raicoats, un po' lucertole volanti.

Consigliato, anzi consigliatissimo, a tutti quelli che hanno avuto un'educazione musicale storta. Tutti gli altri non so.

Vieni, vieni alla finestra spettinata, le cornacchie han nel becco una ciliegia e quella ciliegia è il pop.

Londra,1982...

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