Ogni tanto è bello frugare fra le vecchie cassette, tenute in qualche cassetto nascosto, in soffitta o magari in bella vista vicino allo stereo, a testimonianza di un periodo appartenente ormai al passato. E’ proprio fra i nastri impolverati che ho riscoperto questa vecchia musicassetta, che apparteneva a mia zia, acquistata esattamente 20 anni fa “perché c’era Wind Of Change”. Divenuta di mia proprietà circa 10 anni fa, ha fin da subito rappresentato una fonte di curiosità, soprattutto a causa dell’enigmatica copertina e dell’artwork interno, raffigurante una serie di porte semiaperte immerse irrealmente in un paesaggio di campagna dai toni malinconici. Chi erano questi Scorpions, ritratti contro un muretto urbano in pantaloni di pelle e giubbotto di jeans?

Non ci misi molto a capire che non era possibile riassumerli sono nella sopracitata ballata – un enorme successo radiofonico, simbolo di una generazione e sicuramente la più famosa del gruppo – che pure è stato per molte persone il principale motivo di acquisto. Intorno c’era un rock senza fronzoli, aggressivo, attento alla melodia, scandito dalla bella voce di Klaus Meine e dalle chitarre incisive di Rudolf Schenker e Matthias Jabs, divertente all’ascolto e capace di entrare fin da subito nell’animo dell’ascoltatore. Fu questa cassetta che mi spinse alla scoperta di uno dei più grandi gruppi europei, autori di autentiche pietre miliari dell’hard rock.

Gli Scorpions sono sempre stati capaci di rinnovarsi continuamente e di passare praticamente indenni attraverso le diverse epoche musicali che si sono succedute negli ultimi 40 anni. La prima parte di carriera è considerata quella di maggior prestigio, capace di sfornare capisaldi come "In Trance" e "Lovedrive" (per citarne solo due). Negli anni Ottanta vi è stata la svolta commerciale, con lavori più attenti alla presa sul pubblico ma sempre granitici e coerenti col passato: l’enorme successo di "Blackout" e "Love At Firts Sting", ma anche il primo passo falso in carriera, "Savage Amusement". Proprio quest’ultimo rappresenta il nuovo punto di svolta degli Scorpions, non tanto per il valore inferiore e l’impostazione sfacciatamente easy listening rispetto al resto della produzione, ma proprio perché il gruppo si rese conto di aver perso le coordinate del loro suono.

Il risultato di questa presa di coscienza è "Crazy World": cambio di produttore (Keith Olsen al posto dello storico Dieter Dierks) e ritorno alle sonorità hard e grezze del passato, con una ritrovata verve da parte di entrambi i chitarristi ed una robusta sezione ritmica affidata ai veterani Francis Buchholz e Herman Rarebell.

Album lanciato dal singolo Wind Of Change/Send Me An Angel, due ballate in perfetto stile Scorpions, delicate ed energiche allo stesso tempo, in cui si evidenziano ancora una volta - soprattutto nella seconda - le grandissime qualità vocali di Klaus Meine. Ma i piatti forti sono altri, a partire dall’ aggressiva Tease Me Please Me, in cui si nota fin da subito il rinnovato spirito del gruppo: ottimo lavoro di chitarre e in evidenza uno scatenato Matthias Jabs, oltre alle classiche tematiche “donnaiole” (divertente il videoclip che lascia ben poco all’immaginazione); e ancora, le adrenaliniche Kick After Six e Hit Between The Eyes, intervallate da atmosfere un po’ più rilassate (ma non troppo) di Don’t Believe In Her, To Be With You In Heaven e Lust Or Love. Grandiosi riffs e ispirazione al massimo, la sensazione è quella di essere tornati ai tempi d’oro. C’è spazio anche per esprimere una sorta di accusa alla società moderna, inflazionata dalla fretta del guadagno e della carriera, con Money And Fame e Crazy World, che chiudono in modo egregio questa cavalcata hard & heavy caratterizzata da ben pochi attimi di tregua.

Questo disco rappresenta in definitiva l’ultimo capolavoro della seconda formazione “classica” degli Scorpions: rabbioso, granitico, impreziosito dall’eccellente prova da parte di tutti i componenti. Il decennio che seguirà è forse il momento più appannato della loro carriera, con cambi di formazione e tentativi di ammodernamento, con risultati inferiori alle aspettative.

Ma lo Scorpione avrà ancora la forza di reagire e pungere

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