L'italico suolo da finalmente alla luce una band che prova ad offrire di più della solita clonazione di melodie e suggestioni di celebrati gruppi d'oltralpe!
Pur inserendosi a pieno titolo nel filone del cosidetto metal neo-classico, sono nettamente superiori alla concorrenza nostrana, in virtù di un'energia e di una convinzione difficilmente riscontrabili in altre produzioni del genere, oltre al solito bagaglio tecnico mostruoso che, però, da solo farebbe ben poco.
I 'Secret Sphere' si pongono a metà tra il Malmsteen più duro e i Dream Theater degli esordi, con iniezioni barocche alla Savatage che rendono il sound più corposo e trascinante. I duri e voleci heavy-rock di Oblivion e The brave evidenziano le potenzialità del gruppo, che sa anche come variare la propria proposta musicale nell'interessamento strumentale Emotions o nella farneticante Paganini's nightmare, malmsteeniana al cento per cento, ma chissà quante volte lui ha sognato di scrivere un brano così!
La chitarra "trasformista" di Aldo Lonobile passa con indifferenza da un riffing arpeggiato alla Metal Church, ben coadiuvato da una formazione solida e grintosa e da una voce, quella di Roberto Messina che, sebbene un po' standardizzata, svolge bene il suo compito di educato urlatore.
I fans del genere sono avvertiti: se volete il meglio, oggi, nel neo-classico italiano, dovete passare per forza per i Secret Sphere
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