Taglio corto: disco della Madonna.
Signore e signori, siamo di fronte a quello che è di gran lunga il miglior prodotto post grunge made in Usa.
Lo hanno prodotto gli Shinedown, rock band che prima dell'uscita dell'album in questione sgomitava con gruppi comunque di qualità come Alter Bridge, 3 Doors Down, Fuel ecc. per primeggiare nel genere di cui fanno parte, e bè, lasciatemelo dire, gli Shinedown con questo lavoro sono schizzati in cima alla classifica del post grunge, almeno dal punto di vista qualitativo.
Band, gli Shinedown, che aveva finora raggiunto una certa notorietà per le doti canore del singer Brent Smith, che si manifestano soprattutto nelle vecchie hit "Fly From the Inside", "Burning Bright", e "I Dare You", tutti buoni brani che però vengono surclassati in questo "The Sound Of Madness"; vediamo il perchè.
La cosa che colpisce in questo album è la omogeneità: Se nei precedenti lavori le canzoni che spiccavano erano quasi sempre quelle fondate sulla melodia (dati alla mano, tutte le loro hit finora sono ballate), qui abbiamo un incredibile e perfetto connubio tra brani hard rock degni del Black Album dei Metallica e stupende ballate pop rock che anche i migliori Nickelback si sognerebbero.
Tra questi spiccano l'opener "Devour" e la title track come brani più accesi, mentre nomino come ballata più riuscita e perla del disco la stupenda "If You Only Knew", scritta da Smith come "regalo" alla sua fidanzata per avergli dato un figlio.
E già che ho citato "Devour", un consiglio: comprate "The Sound Of Madness", vi garantisco che lo divorerete.
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