Tra gli ultimi reali (indi non effimeri) electronic body musicians-agitatori della ottundente/iper-creativa cyber-scene mid eighties annoveriamo gli acerrimi Vancouveriani (indi-perciò, British Columbia), "Pupazzi Scuoiati". Indubitabilmente hanno rappresentato, spesso più di tanti sopravvalutati quanto iper-nominati contemporanei, un assoluto, fermo, pilastro nella fosca electro/punk-scene terrestriforme di quegli anni. Skinny Puppy si ri-materializzano compiutamente dieci lunghi (davvero un’eternità, in ambito "elettronico") anni dopo il predecessore "Processante" l.p. (del ’95 per la crono-cronaca), con questo davvero magistralmente percussivo (mai monolitico), pluri-ritmico, up-to-date quadro sonoro: lucidissima (hard)body-music per la contemporaneità. Filiazione/arguta-prosecuzione, quantunque degenere, di cyber-storicità malignamente acustiche quali Throbbing Gristle, Cabaret Voltaire et compagnia audio-trivellante, gli allucinati/nti (surreal-teatrali) live-electro/performers Kevin Ogilvie & storico compagno destrutturatore, Monsieur Kevin Crompton, con l’incedere del vile tempo hanno sottoposto efficacemente le proprie futuribili tracc(i)e ad un udibile trattamento scremante, arrotondante (non prosciugante e/o ancor peggio, "commercializzante"); le algoritmie acustiche più stridenti e spigolose compiono, in questo "grande errore della destra" (grande titolo... avranno appreso delle inusitate politicheggianti vicissitudini italiche?) una cospicua quanto oramai (forse) inattesa svolta electro-dinamica: un comeback stratificato, nella sua totale audio-integrità, di monolitica sonoro-silicità.
 La guitar/parcellizzata "Pro-test" (potenziale ultra hit da plumbeo-dancefloor), quanto la iper-dinamica/straniante, nonché corrosivamente "melodica", "Neuwerld" o ancora la meravigliosamente odierna, industrial-martellante, "Ghostman", rappresentano gli apici assoluti di un lavoro tanto lungamente atteso quanto proporzional/direttamente riuscito. A voler miserabilmente und offensivamente cercare lo stra-classico ago nell’uovo (?), l’unica (davvero minimale) pecca del lavoro in questione, potrebbe raffigurarsi nella non completa manifestazione di eventuali potenziali audio-intuizioni/indirizzi di ulteriore futura ricerca per una (im)possibile new way of canadian electro sound per le prossime (la speranza è sempre l’ultima a deperire) turbolente, nascenti electro de-generazioni... Il loro frattale (ancorchè microbico) audio-storico, l’hanno ampiamente et lucidamente raccontato/posto in essere, vieppiù beffardamente in questi ultimi cinque lustri di onorata/scartavetrata carriera... per gli eventuali, possibili/probabili neo-sviluppi, che si facciano avanti, gentilmente, le fresche nuove leve: non si può/deve pretender/chiedere (parte del)tutto a loro, d’altronde.

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