Diffidate dalle imitazioni...

Odio le band "plagio", odio chi fa fortune scopiazzando altri, odio chi si appropria indebitamente dell'inventiva altrui per sembrare un vero musicista/artista a tutto tondo. Ora però devo dire che amo questo disco e le due cose sono un po' in contraddizione tra loro...

Qualcuno si ricorderà di Martin Lopez, ex drummer degli svedesi Opeth. Abbandonata la band di Akerfeldt nel 2006, di lui si erano un po' perse le tracce. Un silenzio che sapeva di rumore, visto lo spessore tecnico e musicale di Lopez. Poi si sono susseguite alcune notizie, con le quali ci veniva detto che Martin Lopez e Steve Di Giorgio (bassista, ex Iced Earth, Sadus, Death, Testament ed altri), sarebbero stati i due "leader" di un nuovo progetto musicale, i Soen. Per completare la formazione i due si sono affidati al binomio estone composto da Joel Ekelof (voce) e Kim Platzbardis (chitarra).

Questi i nomi del combo: Di Giorgio e Lopez sono personaggi abbastanza famosi e riconosciuti nel mondo del metal, sinonimo di qualità e professionalità. Cosa hanno tirato fuori in "Cognitive", il primo lavoro del progetto Soen? Hanno partorito un Lateralus II o un 10.000 Days II. Si, perchè diversi ascolti non cancellano l'evidenza: i Soen sembrano i Tool ma con un monicker differente. Le linee di basso fanno paurosamente ricordare quelle del divin Chancellor, per non parlare del timbro di Ekelof: un Keenan più giovane e leggermente meno dotato per quanto riguarda la varietà dei toni. Per il resto questi Soen sono la copia dei Tool, anche se le dieci tracce del cd ricordano altresì Opeth, Katatonia, ed inevitabilmente A Perfect Circle.

E allora, se siamo di fronte ad una spudorata copia (qualcuno ha parlato di plagio) dei Tool, perchè questo "Cognitive" si è beccato cinque pallini? Perchè la musica in esso contenuta, sebbene richiami chiarissimi alla band più volte citata, è decisamente coinvolgente, "studiata", oscura, curata e perfetta in ogni minimo particolare. Dalla nebbia opprimente di "Fraccions" (splendido il finale), all'atmosfera di afflizione della Katatoni(ca) "Last light", alla umoralità vivace e sfaccettata di "Oscillation" (inizio alla Meshuggah), per concludere con le melodie abrasive degli Opeth in "Canvas" e la drammaticità della conclusiva "Savia". Tutto appare perfetto, ogni interprete svolge in maniera impeccabile il suo lavoro, forse anche in modo un po' troppo manieristico. Eppure i pezzi composti dai Soen si lasciano ascoltare senza sforzo alcuno, distaccandosi in questo dal prog a volte contorto e magniloquente (seppur in modo diverso) di Tool e Opeth.

"Cognitive" è un lavoro che va scisso dai Tool, o almeno ci si dovrebbe provare. L'alone della band californiana è troppo forte perchè si possa far finta di niente, ma allo stesso tempo è innegabile la qualità di ciò che Di Giorgio e Lopez hanno composto. Personalmente continuerò a non amare le band "clone", chi somiglia fin troppo ad altri, ma fino a quando i risultati saranno di questo livello...

1. "Fraktal" (1:11)
2. "Fraccions" (4:56)
3. "Delenda" (4:31)
4. "Last Light" (4:30)
5. "Oscillation" (6:49)
6. "Canvas" (6:34)
7. "Ideate" (4:02)
8. "Purpose" (4:12)
9. "Slithering" (5:44)
10. "Savia" (5:52)

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