Sesto album in studio della band americana, "Alone" riassume a otto anni di distanza da "Adagio", ciò che i doomsters Solitude Aeturnus avevavo fino ad allora pensato e scritto. Il trend è sempre lo stesso: il doom metal tipico dei Candlemass, la potenza granitica della sezione ritmica e la voce inconfondibile del singer Robert Lowe, che nel 2007 inizierà una carriera parallela come vocalist degli stessi Candlemass. Inoltre come era già successo varie volte in passato, la band ha subito un mezzo stravolgimento di line up: Steve Moseley ha lasciato il basso per dedicarsi alla chitarra a causa dell'abbandono di Edgar Rivera, presente in pianta stabile nella band fin dall'esordio. Il drummer John Covington ha lasciato il posto a Steve Nichols e il basso è stato preso da James Martin. Tutti questi movimenti all'interno del gruppo hanno contribuito a lunghi anni di gestazione, per quello che ad oggi appare come l'ultimo full lenght, pubblicato dalla Massacre Records nel 2006.

Caratteristica peculiare di questo platter è la vena "orientale" che si può ascoltare in diverse song, a partire dall'iniziale "Scent of death": un arpeggio doom oriented che sfocia in un riff possente su cui si adagia la voce di Lowe, come sempre impeccabile. Dopo i quasi dieci minuti di "Scent of death", arriva la più diretta "Waiting for the light", anch'essa dal solo simil orientale che si unisce con maestria alla solita grande capacità della band del Texas di dilaniare con ritmiche e lyrics in pieno stile doom. "Blessed be the dead" rappresenta invece uno degli highlight del disco, con un Lowe sussurrante, per poi esplodere in tutta la sua potenza vocale, attraverso riff e momenti più riflessivi.

"Alone" si mantiene su livelli ottimi con song ben costruite come "Sightless" e "Upon within", per poi tornare con "Burning" alle divagazioni oriented presenti in maniera massiccia in tutto il platter. Platter concluso dalla colata metallica di "Tomorrows dead" e dalla più tranquilla "Essence of black", che chiude degnamente un disco di grande rilievo artistico. Infatti è proprio quest'opera che conferma quanto di buono la band sia riuscita a donare al movimento doom. Se infatti alcuni fans avevano storto il naso con Adagio, denunciando un riciclaggio delle loro idee passate, con "Alone" i Solitude Aeturnus tornano a suonare quel doom che tanto li ha resi famosi nello scenario metallaro statunitense.

Una grande conferma quindi per una band cult del genere, che è riuscita a dare alla luce sei album non svilendo mai del tutto la sua proposta e soprattutto è rimasta fedele al suo credo musicale, realizzando sempre album degni di nota.

"Alone" è il loro sesto timbro.

1. "Scent Of Death" (9:40)
2. "Waiting For The Light" (4:39)
3. "Blessed Be The Dead" (5:00)
4. "Sightless" (4:22)
5. "Upon Within" (7:54)
6. "Burning" (8:40)
7. "Is There" (7:59)
8. "Tomorrows Dead" (6:25)
9. "Essence Of Black" (5:34)

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