Dice praticamente tutto il TITOLO di questo particolare album del 1994...
Qui si vede la vera libertà espressiva dei Sonic Youth, "gioventù sonica" appunto che gioca con i suoni ed i rumori, nella varietà dei toni che ogni pezzo assume.
Dalle soffici melodie pensierose di "Winner's Blues" si passa all'isteria controllata di un Thurston Moore che fa riferimento ad un Dio gay nella presa di posizione a favore del rispetto per l'omosessualità in "Androgynous Mind". Kim Gordon poi ci sfoggia varie e nuove sfacettature di sè, ipnotica come sempre la senti a volte matura... a volte bambina, ma comunque nel suo distaccato mondo riflessivo.
Da ascoltare in modo particolare "Tokyo Eye" , metafora tutta da interpretare...
Insomma fra riff, affezionate risonanze ed immancabili feedback si riconoscono proprio loro: i Sonic Youth... in un momento di trapasso da "Dirty" ancora ben rocckeggiante ed incazzoso, a quello che (passando per "Made in America") aprirà la strada alla loro futura introspezione... "Washing Machine" del 1995.
Godetevi perciò in questo album gli echi delle sonorità della gioventù hardcore del background newyorkese che hanno impersonato i Sonic Youth quando iniziarono nell'81, perchè di qui in poi si evolveranno fino a ridurre il loro pubblico ai veri intenditori di una nuova musica che in alcuni casi sperimentali arriverà, a mio parere, ad essere pura ARTE D'AVANGUARDIA... non più musica...
..per puoi tornare di nuovo musica con "Murray Street" del 2002.
Buon viaggio.
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