Sonic Youth
SYR 2

A Napoli, far sega a scuola, si dice Filone ed ho bei ricordi dei miei filoni. Quelli delle medie finivano in piscina, quelli dei primi anni di liceo sfruttavano la comoda posizione geografica (a metà tra un pusher e il campetto comunale) e quelli degli ultimi anni, se non affogavano nel letto, finivano al Vomero, pianeta piccolo-borghese della galassia napoletana. Di tutti i negozi del Vomero l'unico attraente è un enciclopedia di roba tecnologica-culturale che risponde al nome di F*** (no, non si chiama Fica).

In una mattina spensierata decisi di boicottare il naturale ordine delle cose... BASTA. Nessun produci - consuma - crepa... solo produci - fotti - poi si vedrà.

E così fu: stracciai la plastica, presi il disco lasciando la copertina al suo posto e lo ficcai in mezzo ad un libro in cartella. Passeggiata con aria da bravo guaglione dall' aria distesa e poi fuori, di nuovo nel mattino.

Al primo ascolto fu un fortuna che è gratis. Al secondo, divenne un 5 euri li avrei pure spesi.

Oggi, invece, è un sti cazzo di Sonic Youth, in 28 minuti e 39 secondi, si mangiano e cacano tutti i gruppetti che fanno Post-Rock. Bestie voraci insomma, dei Tyrannosaurus del rock... dove passano loro non ci passa più nessuno.

Ma qualcosa ancora non è chiaro: sarà il turbinio di phase e delay o lo scalpitio del batteraio e il suo incedere da crisi epilettica a provocare tanta fame? Saranno i feedback all'ortiche o la voce al sapor di prugna di Kim Gordon (ma anche la copertina del disco) a far realizzare tali evacuazioni? ...BOH.

Sarà tutto e il contrario di tutto, ma a me questo disco (SYR, 1997) diverte abbastanza. Un classico tre abbondante, di quelli che ti dici... ma si. Il bello ste nelle piccole cose e io amo e prendo tutto aldilà delle misure... ma considerando che il sapore del gratis non ha prezzo e quello del sovvertire (almeno uno spera) è inestimabile un quattro ci può stare tutto e ci sta.