Premesso che non sono un hiphoppettaro (o come si scrive...) ed oggi considero l'hip hop italiano qualcosa che non riesce a trasmettere nulla di veramente particolare salvo eccezioni come il buon Frankie Hi NRG MC...

Premesso che i due componenti del gruppo in questione che sto recensendo dal canto mio sono diventati assolutamente dei monelli, teppisti, ipocriti dal 2000 in poi per ovvie ragioni che penso voi tutti sappiate...

Premesso che penso già che pioveranno vagonate di uno con questa recensione che voi non aspettavate da me, specie dopo recensioni sulla Rettore, i Tiromancino e Suzanne Vega...

Premesso tutto questo...

Devo dire che io a questo disco c'ero particolarmente affezionato all'epoca, sarà che avevo meno di 10 anni e già mi stavo interessando alla musica... sarà che era il periodo di quando c'era TMC2 e conoscevo molta musica italiana valida (anche se c'erano pure le relative obbrobriosità...tipo "Supercafone" del Piotta...che con quel pezzo ha tirato fuori qualcosa di inascoltabile...o "Mi Piaci"di Alex Britti...) grazie a quel defunto (purtroppo) canale...

Questo è il secondo album, datato 1996, di Massimiliano Dagani e Massimiliano Cellamaro (Fish e Tormento), ossia i Sottotono, gruppo che credo molti di voi conoscano. Già dal primo ascolto si nota che manca la presenza di Nega e DJ Irmu, due collaboratori presenti nel primo disco del 1994, "Soprattutto Sotto", a mio avviso un capolavoro della scena hip hop made in Italy.

Ma analizziamo le tracce...

Si inizia con la titletrack, di cui il beat non è niente male, ma il resto è in parte piuttosto debole...vabbè, accontentiamoci.

Segue la malinconica "Non C'è Amore", non certo magnifica ma comunque ascoltabile, soprattutto grazie alla presenza della voce di Graziano Romani (non servono presentazioni) piuttosto che al testo, piuttosto semplice ed intimo. Purtroppo le due tracce seguenti, "Eh Beh" e "Succo Alla Pera Col Gin" le considero semplicemente inascoltabili, due cavolate fatte in poco tempo per riempire spazi che sarebbe stato meglio lasciare vuoti.

Con la breve "Ho Il Controllo" sembra riprendersi in bene il disco, anche se un testo che dice "ora sei nelle mie mani / and I can smoke you like bhooda" non riesco proprio a capirlo, mi viene da ridere...

"Di Tormento Ce N'è Uno" invece è sicuramente il momento più divertente dell'intero disco (anche se ci sono alcuni versi che non mi convincono affatto)...e dal booklet inoltre si apprende che alle chitarre c'è il contributo di Livio Magnini di Bluvertighiana memoria...beh, se la cava bene!

"Solo Lei Ha Quello Che Voglio" con Danny Losito, uno dei due singoli del disco, cerca un po' di accennare al capolavoro "La Mia Coccinella" del precedente disco, ma non raggiunge gli stessi livelli, nonostante sia una discreta canzone.

"Dimmi Che Farai" è una delle mie canzoni preferite del disco, forse perché crea un'atmosfera da film horror-thriller con un tocco di sentimentalismo (o erotismo?) sia con la base dark che con il testo...

"Cronici" e "Tranquillo" soffrono entrambe di difetti... la prima ha un ritornello troppo banalotto secondo me, e non mi piace troppo il modo in cui rappa Maku Go (la "guest star" del pezzo), la seconda non mi fa impazzire.

Le ultime cinque canzoni sono un po' a zig-zag in quanto a qualità: "Quei Bravi Ragazzi", con Lyricalz, DJ Double S e LeftSide, è ottima in tutto, "Non C'è Storia", seconda canzone con il contributo di Graziano Romani, ha un testo in parte buono in parte troppo cretino (ed infatti salvo solo la seconda strofa). "Ianglediz", con Esa, Polare e Bassi Maestro, è molto carina, ma "Dimmi Di Sbagliato Che C'è", altro singolo del disco, non mi esalta, malgrado il ritornello sia orecchiabilissimo. E' con "L'Inconscio", traccia finale del disco, che secondo me i Sottotono hanno tirato fuori il capolavorodel disco... base e testo che sembrano ripercorrere quello che era già iniziato con "Dimmi Che Farai" (ed aggiungo che il pezzo inizia con lo scricchiolio di una porta!), ed un "messaggio" registrato al contrario, che si sente verso la fine del pezzo, e poi lo si sente in originale, con la base "rovesciata"...un messaggio che in realtà è costituito da alcuni versi di "Di Tormento Ce N'è Uno"!

In sunto, disco a metà, in quanto a qualità. Pezzi inascoltabili, pezzi carini e pezzi ottimi si alternano in quest'opera... anche se sinceramente il lavoro successivo, "Sotto Lo Stesso Effetto", è di qualità superiore, oltre ad essere l'ultimo disco bello di Fish e Tormento.

Ok, vai con i pomodori.

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