Più di dieci anni prima di quello che la cronologia riconosce come il primo allunaggio della storia, il 20 luglio 1969, quando alle ore 20:18 UTC Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11 (gli altri componenti come è noto furono Buzz Aldrin e Michael Collins) mise il piede sul suolo lunare e dichiarò in maniera solenne, 'That's one small step for man, but giant leap for mankind', un altro 'animale terrestre' aveva per la verità già varcato quella soglia e compiuto primo tra tutti la grande impresa.

Questo uomo fu Antonio de Curtis in arte conosciuto semplicemente come Totò, il cosiddetto 'principe della risata' e che in questo film diretto da Steno riconosciamo come cavaliere Pasquale de Poggio Mirteto, di professione editore della rivista'Soubrette', una piccola casa editrice le cui pubblicazioni, derivative da quello che fu il 'teatro di rivista' sono caratterizzate principalmente dalla presenza in copertina di fotografie di avvenenti donne per lo più appartenenti al mondo del varietà, lo café-chantant, operetta, avanspettacolo. Proprio il mondo del 'varietà' del resto era quello in cui si era formata quella che è probabilmente la 'maschera' più popolare del cinema italiano e che in questo film diretto dal regista Steno aka Stefano Vanzina, denominato appunto 'Totò nella Luna', nel 1958 fu spedito direttamente e contro la sua volontà sulla superficie lunare con un razzo costruito da una potenza straniera senza scrupoli, probabilmente la Germania Est, guidata dallo scienziato interplanetario Von Braut (Luciano Salce) e la avvenente spia Tatiana (una bellissima Sandra Milo).

Come fu possibile tuttavia per Totò compiere questa impresa più di dieci anni prima di Neil Armstrong e in un'epoca non sospetta e in cui la lotta per la conquista dello spazio tra USA e URSS non costituiva ancora un tema dominante (Jurij Gagarin compirà un'intera orbita ellittica attorno alla Terra a bordo della navicella Vostok 1 solo due anni dopo, il 12 aprile 1961) e prima ancora delle famose dichiarazioni del presidente USA John F. Kennedy alla sessione speciale del Congresso del 25 maggio 1961 quando dichiarò che l'allunaggio sarebbe stato compiuto entro la fine del decennio e che questo costituiva un obiettivo prioritario del programma spaziale americano e la più importante esplorazione a lungo raggio dello spazio.

L'opera fu compiuta in primo luogo grazie alla sapiente scrittura di due maestri nella storia del cinema italiano, Steno e Lucio Fulci che del film scrissero assieme la sceneggiatura, rivedendo come tipicamente succedeva nei film interpretrati da Totò in chiave parodistica diversi film del genere sulla conquista dello spazio. Tra questi 'Destination Moon' (1950) di Irvin Pichel (prodotto da George Pal) e insignito del premi Oscar per i migliori effetti speciali nel 1951 e soprattutto 'La morte viene dallo spazio' (1958) diretto da Paolo Heusch e considerato come il primo film di fantascienza nella storia del cinema italiano.

Il film racconta la storia del cavaliere Pasquale da Poggio Mirteto e di Achille Paoloni (Ugo Tognazzi), un giovane ingenuo assunto presso la sua casa editrice con le mansioni di fattorino e con il grande sogno di diventare uno scrittore di fantascienza e di vedere pubblicato il suo primo romanzo 'Il razzo nello spazio'. Achille è tra le altre cose anche innamorato della figlia del cavaliere, Lidia (Sylva Koscina), che corrisponde il suo amore ma che vorrebbe tuttavia vederlo realizzato prima di convolare a nozze (conditio sine qua non sarebbe del resto l'autorizzazione del padre che non vede affatto di buon occhio il giovane Achille, che sottopone a ogni forma di angheria).

Una serie di circostanze tuttavia cambiano il destino dei nostri personaggi, quando viene scoperto che il sangue di Achille contiene del 'glumonio', una sostanza ereditata dall'insolito allattamento a base di latte di scimmia quando era neonato e che secondo gli scienziati statunitensi lo renderebbe adatto al volo spaziale. Forze extraterrestri (gli 'Anellidi') cercheranno in tutti i modi di ostacolare i piani degli americani, degli agenti del FBI si recheranno infatti in Italia per convincere Achille a tentare l'impresa, e impedire che questo viaggio nello spazio abbia luogo e per farlo procedono all'invio sulla Terra due 'cosoni', copie identiche del cavaliere e di Achille e che si sviluppano attraverso la crescita di primordiali 'fagioloni germinatori'. Ma neppure il loro intervento, che altre volte pure era riuscito a ostacolare i piani dei terrestri, riuscirà alla fine a impedire che il primo viaggio dell'uomo nello spazio abbia luogo e che Totò raggiunga la superficie del suolo lunare.

Una Luna che ci appare completamente differente da quella lì che vediamo nei filmati storici oppure in quelli che secondo i complottisti sarebbero opera delle ricostruzioni del regista Stanley Kubrick. La Luna infatti ci appare sì, completamente rocciosa e piena di crateri, ma allo stesso tempo essa è anche 'fumosa' e in ogni caso con una atmosfera praticamente identica a quella terrestre. In questa nuova dimensione Totò, in qualità di primo ambasciatore del pianeta Terra presso gli extraterrestri, chi meglio di lui del resto, incontra per la prima il rappresentante de gli Anellidi e con il quale in virtù della sua tipica abilità nelle trattative, concluderà quello che si rivelerà essere per lui un patto particolarmente vantaggioso (chi ha fatto il militare a Cuneo sa di che cosa sto parlando) nonostante l'impossibilità di fare ritorno sul pianeta Terra e dove un 'cosone' lo ha definitivamente sostituito rivelandosi, in virtù del suo carattere bonario e ingenuo come quello di un neonato, un vero affare per Achille e Lidia, che nel frattempo (a causa di una distorsione nello spazio-tempo e per la quale una mezz'ora di viaggio nello spazio equivalga al passare di diversi anni sul pianeta Terra) si sono felicemente sposati e hanno avuto dei figli.

In anticipo sui tempi storici e su quelli relativi il campo della cinematografia, quindi in egual modo prima di Gagarin e prima de l'Apollo 11, ma anche prima delle produzioni cinematografiche tipo 'Interstellar' e che affrontano argomentazioni come lo spazio-tempo, Totò come in altri casi riguardanti la sua vasta produzione cinematografica e non solo le diverse 'parodie' dei generi di successo, è protagonista (circondato al solito da una serie di caratteristi di grande valore come i vari Luciano Salce, Agostino Salvietti, il grandissimo Giacomo Furia, senza dimenticare la partnership con un bravissimo e giovane Ugo Tognazzi) di un'avventura che supera ogni principio della scienza a noi conosciuta, ma anche della fantascienza e che oltre ogni logica lo porta come sempre a varcare ogni confine dello spazio e del tempo infinito.

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