Rumori indistinti, la batteria e il suo ritmo marziale.
Sembra che qualcuno stia andando a morire mentre il basso con un andamento tribale fa il suo ingresso. Poi ad avvolgere tutto ecco entrare in scena lei, la chitarra di Bernard, seguita dal lamento costante e solenne del condannato: il mondo.
Brett introduce la band e il Dog Man Star in un intro che mi ricorda un certo Sgt. Pepper stralunato e speranzoso che il secolo finisca stritolato da mani violente.

Ed é ovvio che sia cosi, poiché le campane stanno già suonando mentre le auto della polizia sono in fiamme, ed é proprio il caso di rimanere in casa. Noi abbiamo invocato il vento nucleare per spazzare via i peccati e siamo noi i maiali sulla linea di tiro, stanotte.

Siamo noi i drogati che soffrono per un motivo o per un altro, coloro che promettono e che chiedono agli altri di rimanere perché, stanotte, potremmo finalmente correre via da qui, come selvaggi, come cani.

Siamo la nuova ed ultima generazione che ha il potere, ma in fondo di cosa?

Ci sono i cani randagi, e ci sono le "stelle" che possono solamente urlare e disperarsi insieme alla folla per la morte del re.

Ma mentre il mondo finisce, mentre la band dallo stereo ricorda i nostri amori finiti male in questo mondo fatto d'asfalto, dalle nostre case guardiamo fuori dalla finestra le auto sfrecciare via come fossero insetti, e ci chiediamo: questa vita inerte, é davvero tutto quello che possiedo?

In fondo, vorremmo solo aggiustare le cose, dire ciò che non abbiamo detto a qualcuno attraverso la pioggia, e non ci frega un granché della fine del mondo.

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