Nel 1978, a dodici anni dalla fondazione avvenuta per mano del giornalista Atte Blom, del batterista Christian Schwindt e del compositore Henrik Otto Donner, la Love Records che tanto supportò il panorama progressive in Finlandia, cominciò ad eclissarsi e a decadere a causa di gravi problemi finanziari che risulteranno in un'inevitabile bancarotta durante l'anno successivo. Ma restiamo focalizzati nel '78, più precisamente in autunno, durante una registrazione in studio piuttosto particolare in cui il buon Atte, nei panni di produttore, invita sei musicisti a suonare quel che più li aggrada, senza preoccuparsi di mantenere uno stile definito e senza nemmeno pensare alle spese, così da poter realizzare un LP in breve tempo.

Ma come mai tutta questa sicurezza? Da cosa scaturisce tanta fiducia? Semplice, i sei ragazzi in questione non sono altri che i Sukellusvene (Sottomarino), vincitori, insieme al chitarrista Jimi Sumen, del concorso nazionale del rock del 1977 e quindi meritevoli di una repentina promozione a livello discografico che culminerà difatti con la pubblicazione di "Vesi- Ja Lintumusiikkia" (Water and Bird Music), loro primo e purtroppo unico, visti i tempi a dir poco difficili per questo genere, lavoro come complesso jazz-fusion. Non a caso proprio il leader e chitarrista Teippi Tuomanen sarà il primo a lasciare i compagni (il tastierista Kari Litmanen, il bassista Pekka Muhli, il batterista Timo Kotineva, il sassofonista Lassi Talasmo ed il secondo chitarrista Jukka Mäkinen), i quali continueranno a suonare insieme fino al 1981, anno in cui la band cesserà del tutto di esistere.

L'album si apre con "Hilijuna" (Coal Train) e, dalla sua lunga e profonda intro di pianoforte, si ha subito la certezza di come sia Kari la colonna portante dello stile adottato dal gruppo, non soltanto in episodi estesi come la traccia appena citata, la quale riesce comunque a dare ampio spazio agli altri musicisti, creando una certa misura nelle continue fughe soliste, ma anche e soprattutto in pezzi più brevi e condensati, in cui le tastiere riescono sia a divincolarsi agevolmente tra improvvisi cambi di tempo, amalgamandosi spesso e volentieri con il dinamico sax di Lassi (Music Maze), sia a supportare in modo convincente l'irrefrenabile basso di Pekka, creando al contempo fitte atmosfere dai sapori onirici e vagamente allucinati (Moon Funk).

Le chitarre entrano prepotentemente sulla scena in brani come "Metsän Takaa Nousee..." (From Beyond the Forest Rises...), dove Teippi dà sfogo a tutta la sua tecnica lanciandosi in un intenso assolo nel finale, appoggiato dai delicati arpeggi di Jukka e dai tocchi leggeri di Timo, il quale, con la sua batteria, guida il ritmo trascinante e jazzato di "Ilmojen Halki" (Through the Air), composizione frizzante e dall'indubbia eleganza, illuminata centralmente da una fulgida fuga di piano firmata da Kari, protagonista assoluto anche della finale "Tosikertomuksia" (True Stories), in cui le tastiere, frequentemente affiancate da rapide incursioni fiatistiche, turbinano sopra gli altri strumenti, tessendo arie evocative ed ammalianti.

Poco prima del disco uscì un singolo dove, oltre alla riproposizione di "Savitaipaleen Polkka", pezzo popolare finlandese in seguito molto richiesto durante i concerti (anche se i sei si rifiutarono sempre categoricamente di suonarla, non essendo molto in linea con il loro stile personale), si trovava la cover di "Sea Journey" di Chick Corea, eseguita in studio dopo una sbornia collettiva dei musicisti che, credendo di aver finito le registrazioni e dimenticandosi dell'esistenza di un lato B nel singolo, andarono allegramente ad ubriacarsi, ignari del fatto che sarebbero stati di lì a poco richiamati per finire il lavoro in condizioni diciamo... precarie.

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