Oggi vi parlo di una chicca: un album di hard rock puro e semplice potenzialmente apprezzabile da una vasta platea. "TMG 1" non è particolarmente facile da reperire sul mercato italiano, ma merita una fugace descrizione nella speranza che qualcuno legga e voglia cercarlo. Personalmente sono molto fiero di averlo in formato originale e la cover qui a fianco brilla adesso nelle mie mani. Un artwork è spesso un importante biglietto da visita e questo, così diverso rispetto alle solite cover, caratterizzato da un sapiente uso dei colori lascia il segno. La katana stretta in mano potrebbe essere la Gibson del protagonista: tale Tak Matsumoto (da qui il nome dell'album TMG 1) leader di una band, i B'z, che in patria è idolatrata. Su un ipotetico Debaser.jap è probabile che ci siano decine di loro recensioni: esattamente come accade qui per i Drim Tiater. Prima di scrivere quanto segue ho sentito la necessità di ascoltare un loro album a caso. Ben confezionato, ma il cantato in giapponese non fa decisamente per me in quanto lo reputo piatto e poco passionale. Musicalmente parlando sono semplici ed estremamente diretti proponendo un hard rock d'impatto che non fatico a credere riesca a riscuotere un successo notevole.

Ma questa non è la storia dei B'z e se volete approfondire la loro conoscenza fatevi un giro sulla rete: magari mi ringrazierete. Tak dopo l'album strumentale Hana (estremamente palloso per chi guitarist non è come moi) nel 2004 ha voluto provare a sfondare anche all'estero e per questo ha ingaggiato un singer appetibile anche al mercato occidentale che risponde al nome di Eric Martin (Mr. Big). Una bella ugola vissuta e passionale, la sua, che ha interpretato in modo egregio una tracklist di livello che forse ha il peccato di essere un po' troppo lunga contando ben 14 pezzi.

Sono tuttavia diversi i capitoli estremamente riusciti capaci di mettere in bella mostra il talento di Tak nel comporre melodie vincenti e saper suonare la chitarra senza mettere in secondo piano tutto il resto. Non si esibisce quasi ma in assoli virtuosi ed esagerati, ma cerca di arricchire il sound con riff puntuali, arpeggi per un lavoro vario, godibile e dal buon tasso melodico pur senza cadere nel melenso. Si passa dai ritmi funky di "My Alibi", a quelli coinvolgenti e facili di "Kings For A Day". Si parte con un attacco deciso in "Trapped" che mostra Martin in grande spolvero, per poi lasciarsi andare alla catchy "Greatest Show On Earth". L'inno dell'opener "Japan, Our Time Is Now" ci carica a dovere con un spaiente uso di tastiere, mentre completamente diversa risulta essere il crescendo rockeggiante con cori sofisticati di "Wish You Were Here". Non mancano anche le ballad (troppe) confezionate a regola d'arte e che, con tutti i cliché in primo piano, rappresentano a mio parere l'unico punto debole di un disco da avere.

"TMG 1" è molto probabilmente un lavoro irripetibile nel senso che dubito che Tak Matsumoto abbia intenzione di rifare un'esperienza del genere avendo una così vasta popolarità nel suo paese natio. Lascia l'amaro in bocca in quanto è raro, se non rarissimo, sentire cd così vari e di livello in ambito rock-hard rock. Tutto ciò non rende ancora più succulenta la caccia a questo disco, che personalmente, reputo come la sorpresa musicale del 2004.

Quattro stelle sarebbero più appropriate, ma esageriamo sperando che qualcuno cada nella mia rete.

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