Che nessuno provi a dirmi che questo è un Mc da due soldi perchè ha una parlantina un flow esagerato, lo si nota subito. Il truzzone rapper convinto che sa veramente colpire il microfono con un impatto a dir poco devastante caccia il suo terzo lavoro; la particolarità è che dopo il successo che ha avuto con il suo "The Beautiful Struggle" dove spiccavano momenti toccanti di rap con Mary J. Blige, il Talib fa una toccata e fuga con un etichetta indipendente per ricordarci che è ancora un tipo Underground che viene dalle strade di Brooklyn dove si respira Hip-hop appena esci di casa. Quindi i suoi cambiamenti di stile sono dovuti solo ad una crescita interiore come artista non imposti dal mainstream.

A Talib Kweli non ce venir a raccontà ste cazzate! Collabora con MF Doom e the mighty Mos Def, dedica il quarto e miglior pezzo, insieme a "Who Got It", a Lauryn Hill, lui è dietro a tutta la produzione dei beat cassa-dritta-pseudo-afro-underground alla Afrika Bambataa che suonano molto in sincronia con la sua voce che si esalta. Voglio dire che il muslim Talib Kweli è un Mc di passaggio non rimarrà nella storia e non imprimerà i cuori di nessun fanatico del rap che tra dieci anni se lo andrà a cercare, ma il ragazzo, truzzo come quello che lavora per l' SDA che ti citofona la mattina e tu lo vuoi sputare in faccia, può far soffiare il vento delle strade newyorkesi a casa tua perchè lui sta un gradino più in alto; almeno fino a quando non ti fa schifo o non pensi che il rap sia solo sex violence guns ... dato che questo è un genere dove dopo sei mesi è già arrivato uno meglio di quello di prima. Però è carino certe parti spaccano.

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