Dopo i molti riconoscimenti ottenuti con dischi come “Alpha Centauri” (1971), il primo a fregiarsi dell’appellativo di “Musica Cosmica”, il monumentale doppio “Zeit” (1972) e il meditativo “Atem” (1973) i Tangerine Dream si erano consacrati fra i protagonisti principali della nuova musica elettronica europea e del Krautrock. Assieme a Klaus Schulze – che aveva anche militato come batterista nella formazione dell’esordio “Electronic Meditation” (1970) – i Tangerine Dream avevano creato una musica nuova, surreale e spaziale che prendeva ispirazione dai maestri del minimalismo come Terry Riley e Steve Reich e da compositori d’avanguardia come Gyorgy Ligeti senza dimenticare la lezione del rock psichedelico: un disco come “Ummagumma” (1969) fu molto influente all’epoca in Germania. Il loro leader Edgar Froese era ambizioso e pieno di nuove idee: nella scia di molti altri gruppi tedeschi dell’epoca come i Can, gli Amon Duul II, i Faust e lo stesso Klaus Schulze i Tangerine Dream cercano maggior visibilità sul mercato internazionale firmando nel 1973 per la Virgin di Richard Branson che mise a loro disposizione i The Manor Studio per registrare il nuovo disco. Nel frattempo la formazione si era stabilizzata con il terzetto formato da Edgar Froese, Cristopher Franke e Peter Baumann. Dalle sessioni al Manor ne uscì il nuovo album intitolato “Phaedra” e pubblicato nel febbraio del 1974.

Phaedra” fu un album molto importante ed ebbe un clamoroso successo di vendite in Inghilterra arrivando al 9° posto in classifica. In quest’album troviamo ancora una creatività senza freni e delle atmosfere cosmiche e surreali. Una delle caratteristiche di “Phaedra” fu l’inserimento per la prima volta nella strumentazione del Sequencer, un synth che, da quel momento in avanti, costituirà una sorta di marchio di fabbrica del gruppo segnando di fatto in modo idelebile il cosiddetto “periodo Virgin”. La bellissima e evocativa copertina è di Monique Froese. Il primo lato si apre con la lunga title-track (oltre 17 minuti), una cavalcata Cosmica memorabile: l’inizio è molto atmosferico poi le ambientazioni diventano liquide e minimali mentre sullo sfondo si staglia una bellissima melodia di mellotron: il sequencer si addentra poi in territori sconosciuti conducendoci a visitare paesaggi astrali di inusitata bellezza. Il finale è pacato, meditativo e quasi mistico, caratterizzato da suoni di misteriosi uccelli alieni, dai ronzii e dalle magniloquenti linee melodiche del Moog e del Mellotron. Il secondo lato si apre con la stupefacente e evocativa “Mysterious Semblance At The Strand Of Nightmares”, un pezzo di bravura di Edgar Froese che riesce a creare una melodia Cosmica eterna e commovente: il Mellotron ci avvolge in spirali sinuose e cangianti. “Movements Od A Visionary” è invece una traccia più sperimentale basata su sibili e riverberi elettronici e sulle sonorità minimali del Moog. La breve “Sequent C”, una tenue melodia di flauto creata da Peter Baumann, chiude in maniera pacata il disco.

Phaedra” è probabilmente l’ultimo lavoro realmente geniale dei Tangerine Dream: il gruppo successivamente pubblicherà ancora capolavori come “Rubycon” (1975) , “Ricochet” (1975) e “Stratosfear” (1976) che saranno caratterizzati però da un suono più controllato e meno creativo. Si tratta di un discone epocale che tutti dovrebbero conoscere.

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