Esistono vari modi per un artista musicale di guadagnare la mia stima: molti l'hanno ottenuta cambiando pelle e riuscendo al tempo stesso a mantenere un feeling inalterato, innovandosi, dimostrando eclettismo, o istrionicità, o entrambe le cose. In linea di massima non ho mai attribuito molto valore alla cosiddetta coerenza applicata in questo ambito, neanche lontanamente, soprattutto quando tale coerenza serve più che altro a mascherare limiti e pseudo-settarismi di vario genere. Però, come in tutte le cose, ci sono le eccezioni, Tanita Tikaram la mia stima se l'è conquistata anche perchè non ha mai snaturato la propria personalità, ha portato avanti il proprio stile, senza mai saltare su qualche carrozzone più redditizio, a costo di essere ricordata come una delle tante di passaggio. Immagino l'impatto che un album come "Ancient Heart" possa aver avuto nel 1988: una ventata d'aria fresca, di buon gusto e di semplicità in quei roaring eighties ormai prossimi alla saturazione. Gli anni '90 erano lì alle porte, se solo avesse puntato su sonorità un po' più pretenziose, un po' più sofisticate, se l'avesse buttata sul ribellismo e sull'alternativismo avrebbe potuto puntare al "colpo grosso", talento e carisma non le mancavano di certo, ma per fortuna così non è stato.
Tanita non rientra di sicuro tra le cantautrici "essenziali", tra le più innovative, tra quelle sulla bocca di tutti, ma c'è una cosa importantissima che non le è mai mancata: l'anima. Anima intesa come capacità di creare un legame emotivo con l'ascoltatore, trasmettendo empatia e spontaneità; questa è una dota rara, di quelle che fanno la differenza, soprattutto se abbinata ad una vocalità di rara bellezza come la sua. Un percorso artistico forse poco "spettacolare", partito con un album instant classic come "Ancient Heart", quel tipo di disco di cui spesso si sente dire che "vale un greatest hits", poi un trittico in rapida successione tra il '90 e il '92, "The Sweet Keeper", "Everybody's Angel" e "Eleven Kinds Of Loneliness". Copie del fortunato esordio? Si e no, la base rimane quella, più o meno, ma ognuno ha caratteristiche proprie, e ognuno di questi album segna un graduale distacco dai produttori Rod Argent e Peter Van Hooke, che erano stati fondamentali gettare le basi del suo particolare sound. Emozioni e melodie cristalline non mancano in nessuno dei tre, così come l'equilibrio e la sobrietà che l'hanno sempre contraddistinta, un approccio deliziosamente "down to earth".
Il mio preferito è "Everybody's Angel", l'episodio mediano di questa "trilogia"; anche per la stupenda foto di copertina, è un fattore da non sottovalutare, ma soprattutto per un livello generale un po' più omogeneo rispetto agli altri due e sonorità che si distaccano dagli esordi in maniera tutt'altro che marginale. La base rimane comunque folk-pop, ma connotazioni irish e arrangiamenti elettronici vengono quasi completamente abbandonati a favore di un sound semiacustico dalle forti connotazioni country e gospel. Malinconia mai invandente e soffocante, dolcezza sempre venata di riflessione e a volte anche di ironia, la giusta dose di intensità emotiva, mai sopra le righe e un songwriting acuto, semplice e schietto. E poi "Only The Ones We Love" in apertura; una delle più belle canzoni d'amore mai scritte? Ci sta, così terrena e "pastorale" al tempo stesso, melodia e arrangiamento da brividi, e poi ai cori una mia vecchia e carissima conoscenza, Jennifer Warnes; quando due voci del genere, diversissime e proprio per qusto perfettamente complementari si intrecciano, non può che nascerne qualcosa di speciale. "Only The Ones We Love" fu anche il primo singolo estratto dall'album, ma senza alcun successo, il periodo era quello che era, il grande pubblico troppo distratto e indirizzato verso "qualcos'altro" per rendere a una canzone del genere gli onori che avrebbe meritato, ma tant'è. Armonie e cori gospel sono il tratto caratterizzante per eccellenza di "Everybody's Angel", e Tanita le sa sfuttare alla grande, tirando fuori altre piccole meraviglie come "I Love The Heaven's Solo" o, meglio ancora, "Deliver Me", uno sfogo amaro splendidamente celato da una melodia gioiosa e trascinante, uno schema che viene proposto anche nell'apparentemente scanzonato mix ska-spiritual di "Never Known", mentre "This Stranger", apparentemente più distesa e pacata, è invece una dichiarazione di forza e determinazione. Giocare con questi equilibri emotivi non è affatto semplice, e serve un minimo di approfondimento per rendersene conto, il che impreziosisce ulteriormente l'esperienza di questo ascolto.
Potrò anche sbagliarmi ma, prima di Tanita Tikaram, avevo conosciuto una sola artista europea in grado di proporre (con approccio diverso ma livelli paragonabili e stessa credibilità) sonorità country-pop, e questo già basterebbe a porla in un una cerchia molto selezionata di "cantantesse" a me particolarmente care, se poi se ne esce con melodie cristalline come "To Wish This", scandita da un piano honky-tonk, l'intima e malinconica "Sunface" e "Hot Pork Sandwiches" con la sua ironia languida e sorniona poi, che ve lo dico a fare. "Everybody's Angel" è un album ricco e completo, pieno di sfumature, bei piccoli particolari su tutti i livelli, anche musicalmente; la parentesi bluesy di "Mud In Any Water" accentua ulteriormente le connotazioni americaneggianti, mentre "Swear By Me" è praticamente l'ultima traccia di irish folk nel repertorio di Tanita, una bella ed emozionante marcetta con cui sembra congedarsi idealmente dal proprio passato. Nonostante le quattordici canzoni, un numero generalmente già al di sopra dei miei canoni ideali, non si vive un solo attimo inutile in "Everybody's Angel", è tutto bello; non perfetto, ma bello, questo è quello che conta. C'è da dire che, dopo questo album, Tanita non si è più ripetuta a livelli così uniformemente alti, ma non è questo che ha impedito una definitiva consacrazione commerciale, bensì la scarsa capacità di vendersi e la mancanza di qualche "effetto speciale" quà e là rispetto ad altre "colleghe" più o meno contemporanee. Anche per questo merita un omaggio particolare e, ovviamente, e un ascolto con la giusta mentalità, ovvero tenendo ben presente che Tanita Tikaram è un'artista da vivere e interiorizzare, non esibire a mo' di feticcio.
Elenco tracce testi e video
01 Only the Ones We Love (02:53)
Oh, you can't say nothing to the pouring rain
And you can't say nothing till there's hope
Again -
(Say) - oh my baby - you must never change
For we're only the ones we love
And I've stood stolen by the pauper's heart
Yes, I've stood stolen where the aching starts
But the way you watched - it's a life apart
For we're only the ones we love
Only
Only
You're the only one who could say
I could love this way
I could love this way
Oh, you can't get even with this kind of pain
But to see you steady brings the calm, again
(Say) - oh my baby - let them stay the same
For we're only the ones we love
And they've seen something which I'll never see
But - I dreamed something when you fell for me
(Yeah), I dreamed something which soars above
For we're only the ones we love
Only the ones we love
Yes, love, and love, mmm, mmm
This love, love
Oh, I get tired - and I get old
But to see you steady brings a flood of gold
(Say, oh, my baby) - I've been taught and told
We're only the ones we love
Only the ones we love
Love, love, mmm, mmm
This love, mmmm, mmm
02 Deliver Me (03:58)
One day to wonder what's bothering me -
(You said it)
I'm just the half of this - that just won't see -
(Believe it)
If I am wishing I am hoping as well
(Sometimes I)
I tell you clearly
But it's hard to tell
Someone will watch me with an eager eye -
(But I'm not)
I'm not even here, to even try
If the rain stops calling, calling my name
Well, I'm still in the thick of it and bearing the shame
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me, but one day
You'll wake up and then you'll see
Some times are hard, some times they drag
Well, I can see your face - you've seen the half of this
Maybe, I'm naming all the changes too much
(But see you), you never leave it if you have to touch
(And I will) always be waiting with a happy smile
But the smile is just a laughing
Killer - laugh-a-while
Don't know what I'm doing here
Don't know if I'm sane
But I swear if I'm feeling this -
I'm feeling the pain
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me
(Deliver me)Oh, no - you don't deliver in me
(Deliver me)Oh, no - you don't deliver in me, but one day
You'll wake up and then you'll see
And I can't be your standards
Wish you away
No, I can't be all this much
See you still have too much to say
Some skies are darkening and call out loud
Well, I'm the good side of you and I'm still proud
To be waiting for lightness when you stray
Well I'm sure that I hear him
He's slipping away
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me
(Deliver me)
Oh, no - you don't deliver in me, but one day
You'll wake up and then you'll see
06 Sunface (03:55)
Often
Too often closed
With a little beauty
And the right supposing
Suppose I meet you
And make you feel
There is no real reason
Why I be real for you
For you - it's just - a -
A dozen dreamers
This is the way I will it
Sometimes -
I'm sometimes
I'm just, just, just too much
Just too much
And I don't know
And never known
And all I ever want to be
And I can't tell you
I can't tell you
But it's never really near to me
Sunface, sunface, sunface, sunface
And, closing up
And winding down
This little beautiful
This little wonder ground
How would it be
To take your hand
I'm not the easy kind
I'll never understand
And somehow
Make it seem so right
This is the easy child
Who's going to face the light
Sunface, sunface
Some felt it, some felt it
Sunface, sunface
Some felt it, some felt it
And walk around
And touch the view
There is an easy angle
Least that is true
And truth's enough
To make me smile
Everbody's able and
Everybody's trial
And if you're really
High enough
To be the pauper
And take the rough
well the easy time will never be
But your comet's down
And it shines on me
(Just a)
Sunface, sunface, sunface, sunface
Sunface, sunface, sunface, sunface
Sunface, sunface, sunface
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