Chiamare una band The Amazons rappresenta la scelta di un nome ad oggi altisonante, già solo per l'accostamento di riflesso al gigante dell' e-commerce che ha conquistato il mondo, e la band di Reading, tra le principali novità della scena britannica degli ultimi anni, sembra avere le carte in regola per avvicinarsi ad obiettivi simili. Il quartetto, (che in realtà deve il suo nome alle guerriere della mitologia greca e non a Jeff Bezos) è da ormai oltre tre anni una delle realtà rock europee più credibili e che "suona" nel senso letterale del termine, qualcosa che oggi non si può più dare per scontato, anche per via della facilità con cui, proprio quando si parla di rock, ci si libera degli stereotipi di genere, come se fossero dei cliché da superare per principi evoluzionistici, a mio avviso spesso errati, ma molto diffusi (ad esempio delle radio italiane hanno definito "rockstar" artisti come Machine Gun Kelly e Yungblud).

Tornando ai The Amazons e al 2017, viene pubblicato l' eponimo album d'esordio, ed è subito sorpresa. Come ho già evidenziato su altre webzine, da un punto di vista strumentale il suono del disco si contraddistingue per la pressoché totale assenza di tappeti synth, sempre più invasivi in tante altre produzioni contemporanee. L’ approccio alla scrittura inoltre, riprende senza cadere in facili imitazioni, le atmosfere memorabili degli anni Settanta e del nuovo indie rock britannico, contando su una struttura robusta e ben consolidata, a tal punto da indurre la critica inglese, forse la più preparata d'Europa quando si tratta di elogiare i propri talenti all' attenzione del pubblico internazionale, a parlare già dal debutto di rock da arena.

La traccia di apertura "Stay With Me" è quanto di più spensierato si possa pretendere da un quartetto di ragazzi, che hanno tutte le intenzioni di parlare di semplici e spesso complessi temi giovanili come l'amore, l'abbandono e l'annessa terapia malsana del consumo di cibo spazzatura come valvola di sfogo, rimarcata nei cori, per l' appunto da stadio, della trascinante "Junk Food Forever". In una varietà di brani che suonano semplicemente e bene, la hit "Black Magic" conquista per euforia e per struttura, come poche realtà emergenti hanno saputo fare negli ultimi anni. Ciò che sorprende è la versatilità con la quale la band, senza mai abbandonare i sentieri dell' indie e di chitarre alternative, riesce a tenere alta la soglia d' attenzione e di entusiasmo nei poco meno di quarantacinque minuti che compongono "The Amazons".

Semplicità, spensieratezza, musica, cori da stadio e passione. Non c'è bisogno di inventare ogni volta delle complesse e indecifrabili strutture musicali per suonare finalmente rock 'n roll.

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