Buongiorno Appleseed Cast, entrate, accomodatevi. Convenevoli, scambio di quattro chiacchiere e già una discussione potrebbe partire con questi ragazzi del Kansas, che non ci hanno deluso mai prima d'ora. Li avevamo lasciati con il magnifico Two Conversations, una fusione del classico suono post-rock che distingue la band nel genere con elementi che hanno un che di pop-rock, soprattutto la voce di Christopher Crisci in primo piano, per la prima volta dagli esordi. Ripensando ai dieci brani della scaletta del precedente album, però, Peregrine ha molto meno da offrire... Ci hanno forse deluso? Ci sono riusciti? In parte, ma non del tutto, poiché anche questo disco contiene perle destinate ad essere ricordate. Parte della poca fortuna di questo album è dovuta ad un importante cambiamento nella formazione: l'uscita del batterista Josh "Cobra" Baruth. L'introduzione è affidata ad una traccia strumentale, che rende bene l'idea della composizione: Ceremony. Seguono poi brani orecchiabili come Woodland Hunter (Part 1), Here We Are (Family in the Hallways) e Silas' Knife. Subito dopo sperimentano anche l'elettronica, dando vita a canzoni come la bella Mountain Halo, sicuramente una delle tracce migliori del disco, e Sunlit and Ascending. Si apre quindi la parte più interessante ed introversa di questo album con un trittico di brani legati fra loro che non fa certamente rimpiangere le melodie sognanti del predecessore di questo album. Nella parte conclusiva dell'album un paio di piccole sorprese, come Peregrine e la chiusura strumentale di The Clock and the Storm. E quando meno te lo aspetti, è già tutto finito, gli strumenti del gruppo smettono di risuonare dentro uno stereo che ha vent'anni di carriera alle sue spalle. Non si può non rimanere soddisfatti del risultato, ma non si può neanche non mostrare segno di delusione per le caratteristiche di questo scarno sound a tratti sperimentale, a tratti più "classico". Anni luce dai dischi di oggi, sì, ma conoscendo questi ragazzi sappiamo che hanno fatto molto di più ed hanno ancora molto da dare, di cui questo disco corrisponde al massimo al 10% del totale. In bilico tra apprezzamento e ripensamenti.

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